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tribunale 17

VERBANIA - 18-06-2021 -- Fatturava a ignari medici e farmacie, si faceva spedire a casa la merce (o la ritirava con una scusa da studi e negozi) che poi rivendeva guadagnandoci due volte. Sono stati alcuni clienti sollecitati a saldare fatture per prodotti che non avevano mai acquistato a innescare l’indagine per una maxitruffa aggravata di prodotti estetici per la quale sono a giudizio al Tribunale di Verbania quattro persone. Una, l’agente di commercio di Baveno Paolo Acco, ha patteggiato un anno e due mesi; la moglie Madalina Sirlincan attende l’esito del giudizio abbreviato nel quale il pm Gianluca Periani ha chiesto la condanna a 8 mesi. Andranno invece a dibattimento Remigio Amira, il supervisore di Acco; e Andrea Peretto, colui che avrebbe ricettato i prodotti rubati rivendendoli all’estero.

Il sistema, che secondo la parte offesa, la società rivenditrice in Italia dei prodotti Filorga (filler anti-rughe), ha fruttato all’imputato un guadagno di 210.000 euro, era costruito su falsi ordini che permettevano all’agente di commercio, pure retribuito con la provvigione, di crearsi un magazzino da cui attingere rivendendo poi lui, direttamente o per interposta persona, a medici o farmacisti alcuni dei quali in precedenza ingannati.