VERBANIA – 27.01.2016 – È morto sul vecchio ponte
di ferro del Plusc, colpito dai proiettili dei militari della X Mas che l’avevano appena fermato a un posto di blocco. E nello stesso posto d’ora in avanti sarà ricordato come un uomo che diede la vita per la libertà. Silvio Zucchi, partigiano della Divisione Garibaldi, di professione era negoziante e aveva una bottega in piazza San Vittore a Intra. Quel giorno, il 4 febbraio 1944, si trovò a passare in bicicletta sul ponte dove le camicie nere erano appostate per presidiare le vie di comunicazione. Lo fermarono, gli controllarono i documenti e lo lasciarono andare. Non finì la sua corsa sopra le acque del San Bernardino che fu raggiunto da alcuni proiettili.
Oggi pomeriggio, in quel luogo, s’è tenuta la cerimonia dello scoprimento della targa che il Comune di Verbania insieme a quello di Ghiffa, dov’era residente, ha voluto dedicargli. Una cerimonia non casualmente organizzata nel Giorno della memoria in cui si ricorda la shoah. Sul valore del sacrificio s’è soffermato nel suo intervento il sindaco Silvia Marchionini, che dopo ha scoperto la lapide insieme a Claudio Zucchi, nipote di Silvano, e alla presenza del vicesindaco di Ghiffa Paola Rolando. Al parroco di Renco, don Riccardo Bonacci, il compito della benedizione.