VERBANIA – 28.01.2016 – In rotta con il sindaco
e dimissionari. Riccardo Brezza e Davide Lo Duca hanno confermato ufficialmente ieri sera nella riunione del gruppo consiliare Pd il loro passo indietro. I due, come già previsto e ventilato nei giorni scorsi, si sono dimessi rispettivamente da segretario cittadino e capogruppo in Consiglio comunale del Partito democratico.
Il casus belli è, paradossalmente, un tema amministrativo non di primissimo piano come la vendita delle prigioni dell’ex Pretorio di Intra. In realtà il dissidio con il sindaco Silvia Marchionini è ben più profondo e – a questo punto – insanabile. Al di là delle parole di Brezza, affidate a un comunicato stampa in cui ammette “che le distanze politiche in termini di scelte, modi e stili, con il sindaco, non sono state superate da alcuna mediazione possibile”, la tensione è stata alta. Soprattutto lunedì sera nella segreteria del partito, quando tra Marchionini e l’ex sindaco Claudio Zanotti c’è stato un aspro scontro. Il primo cittadino s’è presentata alla riunione sostenendo, anche in contrasto all’evidenza, che nessuna vendita dell’ex Pretorio era stata completata e che si sarebbe potuti tornare indietro pagando una penale. La segreteria le ha fatto notare il contrario, sottolineando le sue promesse, anche pubbliche, per sospendere la vendita.
Di fronte a due posizioni inconciliabili e dopo una riunione di maggioranza inconcludente, ieri sera il confronto tra le file dei democratici ha chiuso il cerchio. Brezza lascia e ratificherà l’addio settimana prossima di fronte all’assemblea degli iscritti, che sono una cinquantina abbondante. “Penso sia una scelta giusta e di responsabilità rimettere il mio mandato, per permettere a tutto il Partito Democratico verbanese di confrontarsi e discutere sui problemi della nostra comunità politica in modo libero e trasparente durante un congresso – dice Brezza –. Lascio con difficoltà questo ruolo che ho svolto sempre con passione e onore ma, convinto come sono che la Politica non sia mai un fatto personale ma sempre collettivo, mi trovo costretto a prendere questa scelta. Rinnovo il mio impegno verso la città come consigliere comunale, e verso il Pd come iscritto".
Più soft le dichiarazioni di Lo Duca, che nello stesso comunicato nemmeno cita il sindaco: “Nell'anno e mezzo in cui ho condotto il gruppo abbiamo lavorato in maniera compatta e sostanzialmente senza sbavature. Abbiamo sostenuto l’Amministrazione nel rispetto delle posizioni espresse al nostro interno e della mediazione che si è sempre raggiunta. Talvolta magari con fatica, ma ciò non deve stupire quando un gruppo è composto da ben 17 persone: assolutamente belle persone, animate da un profondo senso di disponibilità per la Città. Non posso sottrarmi però, oggi, dal riconoscere l'esistenza di un problema politico nei rapporti tra partito, gruppo e amministrazione. Un problema politico che va affrontato e risolto, con i dovuti tempi e nei dovuti luoghi”.
Anche lui resterà consigliere comunale “per il rispetto nei confronti di chi mi ha votato, per la comunità che rappresento e per la Città, per dare una mano al gruppo ed al capogruppo impegnandomi a caratterizzare il mio contributo, come sempre, al massimo del mio impegno".