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VERBANIA - 27-06-2021 -- Anche lei subì un colpo di scopa al volto, ma le fu inferto per legittima difesa. Si chiude con un’assoluzione davanti al giudice di pace, e a parti invertite, la querelle sentimental-giudiziaria che ha visto coinvolte due donne residenti in Ossola. La prima, 55 anni, in una mattina del luglio 2017 stava scopando per terra nel patio antistante l’abitazione, dove marito e figlio stavano pranzando, quando la seconda arrivò in auto, posteggiò e, giunta a piedi alla soglia, richiamò l’attenzione del marito della “rivale”. Voleva dirgli, davanti a tutti, che la moglie aveva una relazione extraconiugale.

Non ci riuscì perché la 55ene reagì e, con la scopa che teneva in mano, l’aggredì, dapprima percuotendola alla testa, poi danneggiando l’automobile nel momento in cui questa se ne stava scappando. Per questo episodio la padrona di casa è stata condannata a 4 mesi e 15 giorni di reclusione ma, avendo subito a sua volta una lesione al volto, denunciata alla Procura, è diventata parte civile nel processo con imputata la “rivale” che s’è chiuso venerdì in tribunale.

Il giudice di pace ha ricostruito l’episodio così come già aveva fatto il collega e, accertando che davvero era stato menato un colpo con il manico della scopa, l’ha ricondotto al tentativo di difendersi da un’aggressione, pronunciando sentenza assolutoria.