VERBANIA - 30-06-2021 - Sono trascorsi 40 anni dalla prima richiesta di interventi per la messa in sicurezza del Corso Italia, da allora poco o nulla è cambiato e in compenso la mole di traffico s'è notevolmente incrementata. Il vice presidente del Quartiere Est, Ettore Francioli, nonché presidente del Movimento Difesa del Cittadino, ne parla nella lettera aperta che pubblichiamo di seguito.
Sono anni che viene segnalata la pericolosità del c.so Italia che, ormai da oltre un ventennio, è diventato una delle più trafficate e pericolose arterie viarie cittadine anche a causa del considerevole sviluppo edilizio e dell’importante inurbamento della parte alta di Verbania e di alcuni dei Comuni soprastanti (in particolare Vignone, Arizzano e Bee).
Con la massiccia edificazione e conseguente antropizzazione della zona collinare e l’ingente incremento demografico dei Comuni a monte, il c.so Italia è diventato una tanto importante quanto transitata via di passaggio obbligatorio per raggiungere tali paesi, oltre al passaggio di veicoli diretti al centro Auxologico di Piancavallo.
Da quando la menzionata arteria viaria è passata dal demanio stradale della Provincia a quello del Comune, il flusso di traffico che quotidianamente la percorre ha registrato un importante incremento in termini numerici ed, in alcune fasce orarie, è particolarmente considerevole.
Nonostante tali ingenti appesantimenti del carico veicolare le caratteristiche strutturali, dimensionali e di sicurezza sono rimaste quelle di trent’anni fa quando il traffico era comparabile a quello di una strada locale.
La prima richiesta di messa in sicurezza risale al 1980 con una raccolta firme inviate all’ente proprietario/Provincia in seguito alla quale è stata realizzata una prima parte di illuminazione pubblica dalla prog. 0+800 al km 2+000 fino confine con Arizzano (centro abitato): l’intervento non veniva effettuato sui primi 800 mt. in quanto difettando il requisito delle 25 abitazioni non costituiva centro abitato.
Da quando è passato in proprietà al Comune di Verbania (anni ‘90) la situazione è pressoché rimasta inalterata.
Si assiste ad un costante sfaldamento delle cunette (ormai consumate dagli anni ‘59/’60 quando è stata inaugurata), la posa delle barriere ha impedito la possibilità per i pedoni di poter transitare senza peraltro prevedere percorsi pedonali o marciapiedi, ....
Numerose sono state le segnalazioni di cittadini ed anche del sottoscritto - nella qualità di rappresentate del Quartiere VB Est - finalizzate a rendere tale strada più sicura per i residenti che si trovano a percorrerla a piedi o che su di essa si trovano a compiere manovre di immissione/uscita dal flusso della circolazione , svolta, ecc. con i propri veicoli.
Ancora di recente (circa un mese fa) un sinistro ha visto coinvolti dei motoveicoli in sorpasso tra loro, per non parlare dei 2 morti di alcuni anni or sono: uno sull’attraversamento pedonale all’altezza dell’incrocio con via al Cenacolo e l’altro in prossimità del chiosco del miele in località La Guardia.
Con la presente quindi mi trovo costretto - ancora una volta - a segnalare la situazione di rischiosità del transito, sia veicolare che pedonale sul c.so Italia, in particolare sul primo tratto dall’intersezione con la rotonda di via S. Giovanni Bosco/via per Possaccio fino circa alla chilometrica 900+00.
Su parte di detto tratto, infatti, risulta totalmente assente la pubblica illuminazione (fatta unicamente eccezione per un attraversamento pedonale sulla parte bassa).
Che dire poi di quella che - nelle intenzioni dei costruttori - avrebbe dovuto essere una specie di rotonda all’intersezione tra c.so Italia e via Zappelli, ma che di “rotonda” (per le evidenti caratteristiche strutturali e dimensionali della strada) ha solo la forma geometrica .......
Le criticità sono evidenti e note a tutti:
- non sussistono le condizioni di visibilità tali da poter garantire la circolazione sicurezza in rotatoria a causa di alcuni spigoli di proprietà private (angoli ciechi) e carenza di specchi
- non sussistono le caratteristiche dimensionali tali evitare, per ogni tipo di direttrice di marcia, di sovrastare l’isola centrale,
- non è possibile configurare la circolazione nell’anello delle rotatoria poiché un anello non esiste e di fatto la circolazione avviene in modo rettilineo o con semplici svolte che dall’anello portano direttamente sulla strada laterale
- nel caso di accesso contestuale di veicoli dalle quattro direttrici (e non è raro il caso) o tutti si fermano e attendono....... ovvero passi il più coraggioso e temerario
In sostanza lo scopo della rotatoria sarebbe quello, sia di convogliare in modo ordinato e sicuro, le diverse correnti di traffico che si intersecano, canalizzandole in precise direttrici di marcia, anche quello di costringere l’utente a diminuire o comunque limitare la velocità.
In quella di cui trattasi entrambi gli scopi non sono raggiunti .......
Riepilogando, sul c.so Italia in particolare appaiono quanto mai improcrastinabili:
1) - un intervento di adeguamento della pubblica illuminazione estendendola anche nel primo tratto (fino al km. 900 circa) che, allo stato attuale ne risulta totalmente sprovvisto
2) - la formazione di un marciapiede e la creazione/ripristino di adeguati percorsi pedonali che permettano anche a coloro che intendono spostarsi a piedi da Zoverallo ad Intra di poter percorrere il c.so Italia in condizioni di sicurezza, fruendo delle minime condizioni di tutela della propria incolumità personale.
Soprattutto di notte e/o in condizioni di scarsa visibilità il percorso a piedi del menzionato tratto viario appare periglioso sia per il pedone che rischia di non essere visto e quindi travolto, sia per i conducenti di veicoli che non sono messi nelle condizioni di poter avvistare con sufficiente distanza eventuali presenze a bordo strada.
3) - la creazione di un posteggio in località La Guardia tante volte promesso dal Sindaco ma mai realizzato per la priorità data ad altri interventi in città
L’area già esisteva ma l’Amministrazione Comunale ha preferito vendere la proprietà demaniale (stazione della vecchia linea ferroviaria Pariani con servizio igienico) ad un privato per esercitarci un’attività privata piuttosto che pensare all’interesse pubblico con la creazione di un posteggio in una frazione ove mancano aree di sosta per le auto.
L’Amministrazione Comunale ha ritenuto invece di destinare un’ingente quantità di risorse pubbliche per rinnovare la messa in sicurezza della SS 34 nel centro di Intra (c.so Mameli) che già in passato era stata oggetto, di importanti interventi di adeguamento con il raggiungimento di soddisfacenti ed adeguati livelli di messa in sicurezza.
Ancora una volta duole constatare che quest’Amministrazione si sia mostrata sorda ai problemi delle frazioni per privilegiare sempre il centro cittadino.
Per tutti questi motivi si anticipa che la presente costituisce un ennesimo tentativo di voler richiamare quest’Amministrazione al rispetto della sicurezza e incolumità degli abitanti del c.so Italia e che anticipa una raccolta di firme finalizzata a che tutte le richieste, finora cadute nel nulla, vengano opportunamente tenute in considerazione prima del verificarsi di qualche altro grave sinistro.
In attesa di un fattivo progetto di messa in sicurezza di tale via porgo distinti saluti.
Ettore Francioli