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VERBANIA - 01-07-2021 -- Lo schianto avvenne dopo la tenda rossa di fine percorso. Un tamponamento in piena regola tra i bob di due famiglie di lombardi in gita al Mottarone. Era il 2 aprile del 2018 ad Alpyland, l’impianto che, in vetta, offre il brivido di una discesa su rotaia tutta curve con il Lago Maggiore come panorama, quando si verificò l’incidente per il quale marito e moglie milanesi sono oggi a processo. Dal giudice di pace di Verbania lui, 42 anni, e lei, di 36, devono rispondere delle lesioni personali colpose cagionate a una donna di 34 che, nell’impatto, subì un trauma alla cervicale, l’infrazione del coccige e danni maxillofacciali per cui dovette sottoporsi a cure odontoiatriche. Ottanta giorni di prognosi per un danno fisico stimato in 50.000 euro è quanto reclama la controparte. La Procura addebita le responsabilità dell’incidente alla coppia di turisti perché, contravvenendo al regolamento interno -non avrebbero mantenuto la posizione corretta nell’uso dei freni, ignorato la distanza di sicurezza di 25 metri, e non si sarebbero arrestati dopo la tenda rossa- avrebbero causato il tamponamento. Una circostanza, questa, fortemente negata dalle difese, sostenute dagli avvocati Massimo Vairetti e Angela Tripodi, che al contrario ritengono ci siano responsabilità del gestore.

Il procedimento è alla fine della fase dibattimentale. In aula il giudice di pace Filippo Bertozzi ha ascoltato i testimoni. È stato acquisito anche un video che sarà esaminato prima della discussione e della sentenza, calendarizzata per il 10 settembre.

Alpyland è balzato di recente all’onore delle cronache dopo il disastro della funivia del Mottarone perché uno dei soci, all’epoca dei fatti, era Luigi Nerini, socio unico e amministratore della funivia. Nella richiesta di fermo avanzata dalla Procura nei suoi confronti (e poi respinta dal gip) tra le motivazioni addotte vi era anche il mancato rispetto della sicurezza dell’impianto di bob su rotaia, testimoniata da alcuni procedimenti penali pendenti in fase di indagini per incidenti avvenuti in pista. Tra questi non figura quello dell’aprile 2018 per il quale, appunto, gli imputati sono due utenti.