VERBANIA – 29.01.2016 – La crisi
tra sindaco e Partito democratico ha fatto passare in secondo piano l’altro caso politico degli ultimi mesi, quello del consigliere “incompatibile” Michael Immovilli. Lunedì sono scaduti i dieci giorni che il Consiglio comunale gli aveva dato – con i soli voti della maggioranza e con le minoranze compatte per il no – per rimuovere l’accertata (dallo stesso Consiglio) incompatibilità tra consigliere comunale e presidente della Victor Intra, società che ha ricorso al Tar contro delibere e determine di assegnazione degli impianti sportivi. “Non ho rimosso niente perché non c’è niente da rimuovere – conferma Immovilli –. Non sono incompatibile, contro di me hanno adottato un atto illegittimo e se sarò votato decaduto ricorrerò al tribunale civile e ciascuno risponderà di ciò che ha votato”.
La decadenza, a questo punto del procedimento e dopo due votazioni in Consiglio comunale, è un atto dovuto. Per renderlo tale serve la convocazione dell’assemblea municipale, circostanza che non è in agenda. Il neopresidente del Consiglio, Marco Bonzanini, non ha infatti nemmeno previsto a breve una riunione della conferenza dei capigruppo e non pare intenzionato a stringere i tempi sul “caso” Immovilli. Per la verità ha ancora meno fretta di prendere in mano la pratica Zappoli, il consigliere del Pd che nel 2015 ha superato il tasso di assenza che per regolamento comporta la decadenza. Nell’ultima conferenza dei capigruppo Renato Brignone di Sinistra & Ambiente ha chiesto al presidente di attivarsi. Nei giorni scorsi analoga richiesta scritta è stata annunciata da Giordano Andrea Ferrari, segretario del Psi di Verbania e primo dei non eletti della lista Pd, cioè il subentrante annunciato. A oggi, tuttavia, non risulta alcuna contestazione a Zappoli – Immovilli aveva ricevuto a casa la notifica portata dal messo comunale – e l’argomento non compare nel radar della politica verbanese.