MASERA - 07-07-2021 -- Una figlia di cui essere fieri, una giovane donna che si stava costruendo un radioso futuro, un’amica che non tradiva mai e che era sempre vicina agli altri, una professoressa brava, attenta e scrupolosa.

Così esce, dalle parole degli amici più cari, il ricordo di Paola Viscardi, la giovane morta assiderata sabato nel massiccio del Monte Rosa. Fluisce libero, spontaneo e senza retorica negli interventi di chi, in chiusura del funerale celebrato oggi nella chiesa di San Martino a Masera, al pulpito ha raccontato della ragazza con cui ha condiviso i banchi di scuola -“passavi ore a studiare arricciandoti i capelli”- le vacanze, le gite, i compleanni: “ricordi i tuoi diciotto anni festeggiati in spiaggia in Calabria?”.

“Diciamo sempre che abbiamo tempo per fare le cose ma, con te, il tempo non c’è stato...” – ha detto un’amica d’infanzia, fotografando ciò che la tragedia del monte Rosa ha rivelato: che la vita terrena spesso è effimera e che può finire anche a 28 anni, durante un’escursione in montagna con gli amici.

L’ha ricordato don Luigi Preioni, parroco di Masera, dove Paola “ha frequentato l’asilo, le scuole, ha fatto il catechismo”. Una comunità che l’amava non meno di quella di Trontano, paese dei Viscardi, dove la giovane -laureata in Biologia, materia che insegnava in Svizzera- viveva con papà Ezio e mamma Marinella, che la piangono insieme al fratello Simone e alla sua famiglia. “Tutti ci siamo chiesti il senso di una morte simile – ha detto il sacerdote –, quella di una figlia amata che ha dato tante soddisfazioni e che si stava costruendo un bel futuro; di una collega di lavoro; di un’amica. Ma il suo sorriso non s’è spento e ci resterà per sempre”.