VERBANIA – 01.02.2016 – Era stato uno dei motivi
di scontro dell’estate, risolto con il trasloco forzato. Quando il Verbania calcio chiese al sindaco Silvia Marchionini, in luglio, all’atto dell’iscrizione al campionato di Promozione, l’autorizzazione a disputare gli incontri interni al “Pedroli”, s’era visto opporre un netto rifiuto, tanto che fu costretto – pena l’esclusione del campionato – a scegliere un campo alternativo, optando per Ornavasso. I rapporti allora erano tesissimi e nonostante a parlare per il club fosse il presidente Massimo Inserra, l’appartenenza del club alla famiglia Montani-Pangallo lo rendeva impresentabile all’Amministrazione.
Ora, a parecchi mesi di distanza, con un ricorso al Tar ancora pendente e mezzo accolto nella sospensiva (la convenzione per Renco, Possaccio e Fondotoce è sospesa, non quella per lo stadio), le posizioni di Palazzo di Città si sono ammorbidite. L’ostracismo è finito e probabilmente non per i Montani – peraltro più vicini alla Virtus Verbania che al Verbania (l’ex senatore Montani non ha mai visto una partita dei biancocerchiati quest’anno ma è quasi sempre stato al “Pedroli” a assistere ai match della Virtus) – ma per una ragione di buon senso, lo stesso cui s’appellava in estate chi riteneva che la priorità nell’uso dello stadio andasse alle società cittadine.
A prescindere dalle motivazioni, Inserra ha in mano dal 22 gennaio la lettera firmata dal dirigente del settore Sport del Comune che concede – perché “il Sindaco ha espresso parere favorevole”, completando la retromarcia rispetto alle posizioni di luglio – il “Pedroli” al Verbania per i match interni del girone di ritorno, col solo obbligo di accordarsi per l’affitto con Giuseppe D’Onofrio, presidente della Virtus e gestore sino all’estate 2016.
Il problema, però, è che la domenica non è mai libera, perché se in casa non c’è la Virtus in Eccellenza, gioca l’Inter Farmaci in Prima Categoria. E, per di più, il calendario sfalsato tra le due prevede più d’una concomitanza da risolvere con l’anticipo dell’Inter Farmaci (che è nella categoria inferiore) al sabato sera, come accaduto nel passato weekend. Le possibilità che il Verbania possa tornare a casa, dove ha giocato dall’anno della sua fondazione, sono quindi basse.
La questione, naturalmente, si porrà la prossima estate. Se il Verbania proseguisse la sua attività – obiettivamente il futuro del club è tutto un’incognita – a reclamare il “Pedroli” sarebbero in tre: Verbania, Inter Farmaci e Virtus Verbania. Quest’ultima, come ricorda lo stesso dirigente nella lettera d’autorizzazione (leggi qui), ha sede fuori città e fuori provincia, a San Maurizio d’Opaglio. Ciò significa tornare al punto di partenza, cioè alla polemica sul trasloco della Virtus Cusio da San Maurizio a Verbania. Per allora dovrebbe anche essere chiaro chi sarà il gestore dello stadio, per il quale si prevede una gara d’appalto.