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VERBANIA - 05-08-2021 - Villa Poss Cade a pezzi da decenni ma il suo recupero appare più che mai lontano, ancor di più ora che i proprietari, ricorrendo al Tar hanno mosso opposizione alle varie diffide del Comune di Verbania. L'ultima in ordine di tempo era dei mesi scorsi e riguardava la verifica tecnica della funzionalità dei muri di sostegno e la verifica della stabilità delle alberature lungo la strada statale 34 del lago Maggiore. Invitava inoltre i proprietari ad eseguire un provvedimento (20843 del 1° giugno 2020) col quale la soprintendenza (leggasi il ministero) imponeva alla proprietà di fermare il degrado dell’immobile, che com'è noto è sottoposto a vincolo monumentale.
Ma il Comune non ci sta, e dando mandato al legale Alessandra Simone ha annunciato resistenza: "Ritenute del tutto infondate le argomentazioni del ricorrente in considerazione del costante e crescente stato di abbandono ed incuria in cui versa la proprietà privata a confine con la strada pubblica", si legge nella delibera.
Si sperava insomma che della storica dimora potessero occuparsi, finalmente, ingegneri e architetti, e invece torneranno a occuparsene gli avvocati, ultimo frammento di una storia di incuria che si trascina da troppo tempo.

 

60mila metri quadrati di terreno, un immobile principale di 13mila metri quadrati realizzato nel corso dell'800 in stile "medievale" e ormai ridotto a rudere, una dependance, altre piccole e malconce strutture e un parco monumentale dove un tempo (ora non si sa più) c'erano anche essenze di pregio e rarità botaniche. Il tutto per un fronte di 750 metri che corre lungo la SS 34, affacciandosi direttamente a lago da un lato e correndo lungo l'interna via Selasca dall'altro. Un perimetro murale di composizione mista, un po' pietra un po' cemento, che negli anni ha già dato più di qualche problema di stabilità e piccoli crolli. Ma all'interno le cose non vanno meglio, l'edificio sembra effettivamente destinato a scomparire sotto gli infestanti, l'azione devastatrice di due incendi risalenti agli anni passati, il tornado devastatore del 2012 e l'azione h24 degli agenti atmosferici.

“Villa Poss per qualità e caratteristiche architettoniche e botaniche, per una storia scritta da personaggi di primo piano e in virtù di una significativa valenza paesaggistica rappresenta una sorta di paradigma tra le numerosissime ville con giardino sorte tra Ottocento e primo Novecento sulle sponde del lago Maggiore”, così nel sito del Museo del Paesaggio a introduzione della bozza di un progetto che nel 2000 proponeva la struttura a una destinazione culturale. Era solo un'idea, una delle tante entrate, in questi decenni, nelle varie campagne elettorali per l'amministrazione di Verbania dove il capitolo "salvaguardia del patrimonio" conta diversi altri siti d'eccellenza: dalla Colonia Motta all'area Acetati a volerne citare solo due. Era firmato dal noto architetto Matteo Thun il progetto presentato nel 2010 al Comune per fare del sito un complesso turistico residenziale di lusso. Si prevedeva una Variante urbanistica strutturale al Piano Regolatore e il progetto non andò in porto, anche perchè il bene porta con sé tutti i vincoli imposti ai siti di rilievo monumentale. Vincoli nati per tutelare i beni culturali e che, paradossalmente, talvolta ne accelerano il disfacimento.

Antonella Durazzo