DOMODOSSOLA- 12-08-2021 - Lo spopolamento delle montagne sembra avere effetti più pesanti in Piemonte che nel resto d’Italia. È quanto si ricava da un recente comunicato dell’Uncem, che descrive anche una proposta della Regione per combatterlo. “Che quasi cento Comuni in Piemonte e oltre duecento in Italia non abbiano più un negozio e un bar, è un problema. Sociale e non solo economico.” Così Roberto Colombero, Presidente di Uncem Piemonte introduce il comunicato dell’associazione che raduna gli enti locali delle “terre alte” a riguardo del “Piano per le Botteghe dei Servizi”, lanciato dall’amministrazione regionale. In poche parole, il piano intende favorire la nascita di esercizi commerciali “tuttofare”, che mettano insieme la vendita di alimentari e di altre merci con quella di giornali e riviste, di generi di monopolio, eventualmente associate alla somministrazione di alimenti e bevande e di altri servizi per la collettività; per fare qualche esempio, rilascio a distanza di certificati per conto di pubbliche amministrazioni, sportello postale, servizio bancomat, telefax, fotocopie ed Internet point; biglietteria di trasporto pubblico, servizi di informazione turistica, noleggio di attrezzature sportive. Con il rispetto delle norme vigenti questi esercizi potrebbero addirittura diventare dispensari farmaceutici, spazi per co-working e fab-lab ed ospitare direttamente servizi di Pubblica Amministrazione. La proposta è rivolta a imprese oppure a cooperative di comunità, in particolare a quelle che già possiedono un negozio e vogliono svilupparlo. La Regione ha pubblicato un avviso sul proprio sito ufficiale, alla pagina internet www.regione.piemonte.it/web/temi/ambienteterritorio/montagna/azioni-per-montagna per cominciare a raccogliere le manifestazioni di interesse degli operatori privati. Le Unioni montane di Comuni piemontesi dovranno stimolare le iniziative private e, insieme con Uncem e con i Gal, Gruppi di Azione Locale, raccogliere le adesioni. In seguito la Regione pubblicherà un bando per l’apertura delle nuove “Botteghe” , dopo avere effettuato una valutazione del fabbisogno sociale ed economico. Tale bando potrà finanziare l’acquisizione, la progettazione, la costruzione, il rinnovo, la trasformazione e l’ampliamento dei locali; l’acquisto, il rinnovo e l’ampliamento delle attrezzature, degli impianti e degli arredi; l’acquisto di un autoveicolo a uso commerciale, purché in regola con le normative vigenti; la realizzazione di accessi pubblici alla rete telematica, punti di informazione turistica, sportelli per servizi di pubblica utilità. Ma quanti sono in Ossola i Comuni “commercialmente desertificati”? I database aggiornati messi a disposizione dalla Camera di Commercio, almeno per le valli ossolane, non segnalano situazioni di questo genere. Sia per quanto riguarda il commercio al dettaglio che la ristorazione, almeno una struttura c’è in tutti i 37 Comuni. Nelle aree adiacenti, invece, qualche caso di “parziale desertificazione” esiste, limitatamente ai punti vendita: Aurano e Intragna nel Verbano, Loreglia e Massiola nel Cusio, in base agli elenchi risultano privi di qualunque esercizio commerciale, ma non di servizi di ristorazione. Per quanto riguarda invece le strutture ricettive, il database dedicato ai servizi di “alloggio” presenta un nutrito elenco di Comuni fermi sullo “zero”: ben 19 in tutto il Vco, di cui 12 ossolani. Fra questi, spiccano i nomi di Crevoladossola, Pallanzeno, Piedimulera, Premosello Chiovenda, Montecrestese, Trontano, Bannio Anzino, insieme a realtà più piccole o più defilate, come Anzola d’Ossola, Calasca Castiglione, Ceppo Morelli, Montescheno, Trasquera. Se la “desertificazione totale” non è ancora giunta nel territorio ossolano, non mancano però situazioni “in bilico”. I dati raccolti dalla Regione Piemonte, in collaborazione con Ires, segnalavano già sei anni fa diversi casi el genere; in alcuni di essi la situazione sembra però migliorata, guardando i dati più recenti. Ad esempio, a Montescheno allora risultava esserci solo un esercizio di somministrazione e nessun punto vendita.
Mauro Zuccari