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cota roberto
La questione dell’obbligo vaccinale e del green pass, che è conseguente, a mio avviso va analizzata sotto due profili. Innanzitutto quello medico. Il vaccino presenta dei margini di pericolosità? Rispetto a questa domanda non possiamo che rimetterci alle valutazioni scientifiche effettuate dagli organismi deputati a formularle. Una volta che il vaccino sarà valutato dall'Ema (Agenzia europea del farmaco) e dall'Aifa (Agenzia italiana del farmaco) come farmaco ordinario e non più emergenziale, non sussisteranno più dubbi: il vaccino sarà scientificamente sicuro. Qualsiasi diversa valutazione andrebbe supportata da argomenti scientifici atti a sconfessare il parere delle due agenzie e non mi risulta che vi siano contestazioni in vista portate nelle sedi istituzionali.
Detto questo, passiamo all’ aspetto giuridico. Una determinata vaccinazione può essere imposta, cioè resa obbligatoria? A fronte della classificazione del vaccino come farmaco ordinario, la risposta è sì in quanto l’ articolo 32 della Costituzione stabilisce la possibilità di imporre per legge un determinato trattamento sanitario (il farmaco ordinario è a tutti gli effetti un trattamento sanitario). Del resto, esistono altre situazioni nelle quali il vaccino è obbligatorio, per esempio le tipiche vaccinazioni alle quali si sottopongono bambini ed adolescenti. Se necessario, il vaccino anti-Covid può essere dunque reso obbligatorio. L'importante è che poi non si ripropongano restrizioni alle attività economiche ed alle libertà individuali simili a quelle che sono state imposte nel passato. Quelle restrizioni sotto diversi aspetti hanno impattato su fondamentali diritti costituzionali e, a differenza dell'obbligo vaccinale, in diversi passaggi sono state di dubbia legittimità. Ci si deve vaccinare ma poi si deve avere il diritto di vivere e di lavorare.
Buona domenica e buona settimana.
Roberto Cota