VERBANIA - 21-09-2021 -- Un finto ordine al cliente ignaro, un assegno “cabrio” risultato rubato e la consegna a terzi. Costa una condanna a 8 mesi e 500 euro di multa la finta fornitura di formaggi e carne che un uomo residente nel Verbano aveva architettato, insieme a un amico, ai danni di alcune aziende di distribuzione di alimentari. Sfruttando i contatti raccolti nel breve tempo in cui era stato agente di commercio (esperienza finita non avendo superato il periodo di prova), aveva ordinato a due aziende una partita di carne e una fornitura di formaggio per il valore complessivo di 800 euro.
Nei contatti telefonici con i fornitori s’era spacciato per uno chef della zona, un professionista conosciuto che sapeva essere già cliente e che, all’epoca dei fatti (il 2014), era chiuso perché il locale era in ristrutturazione. Questa circostanza nota non aveva insospettito i fornitori che, all’atto dell’ordine, avevano avuto incarico di consegnare a un indirizzo privato. Dove, ad attendere la carne e i formaggi c’era la moglie di quello che è stato poi individuato come il complice. La donna aveva consegnato una busta contenente l’assegno per pagare la merce, che aveva ritirato.
Solo più tardi emerse che l’assegno era stato rubato, che l’ordine al noto chef locale era fittizio e che s’era trattato d’una truffa.
Per questo reato, ma anche per sostituzione di persona e per ricettazione il Tribunale di Verbania ha condannato l’ex rappresentante a 8 mesi e 500 euro di multa. Il pm Maria Portalupi aveva chiesto più del doppio: un anno e mezzo e 800 euro di multa.