VERBANIA – 08.02.2016 – Il “caso” Brezza-Lo Duca
approda in assemblea. Questa sera si riuniscono gli iscritti del Partito democratico di Verbania con lo scopo di discutere di quanto accaduto nelle ultime due settimana, cioè delle dimissioni in blocco del segretario cittadino e del capogruppo consiliare e dei tesi rapporti tra il partito (insieme a una parte del gruppo consiliare) e il sindaco Silvia Marchionini (e un’altra parte del gruppo).
Riccardo Brezza si presenta dimissionario e al suo posto, se verranno confermare le intenzioni della vigilia, ci sarà un traghettatore, una persona in grado di mediare tra le parti e evitare che uno scontro – in primis per il controllo del partito, a suon di tessere – spacchi ulteriormente la pattuglia democratica.
Alla vigilia di questo incontro è tornato sul tema Davide Lo Duca. L’ex capogruppo, che non aveva mai direttamente esternato dissapori o avanzato critiche all’operato del sindaco, dalle colonne del blog Verbaniasettanta ha parlato di decisionismo, condivisione e del casus belli che ha portato alle sue dimissioni: la vendita dell’ex Pretorio che il primo cittadino aveva garantito non ci sarebbe stata. “Si è consumato un fatto grave sul piano politico e dei rapporti: il partito che ha espresso il Sindaco è stato sottoposto dallo stesso a continue notizie contraddittorie e ad un finale in contrasto con le promesse. Tutto ciò mentre il partito stava elaborando nella propria sede, con militanti, consiglieri ed esperti di area, un progetto da presentare alla giunta che considerasse il palazzo per intero”. Quel progetto, chiamato Casa della Città, prevedeva il coinvolgimento del Museo del Paesaggio, una vetrina per il Cem, la biblioteca e altri enti e un info point turistico.
Sul “decisionismo” del sindaco, la critica maggiore che le viene mossa, l’ex capogruppo ritiene doveroso proporre “alcune riflessioni”. I temi? Forno crematorio e ConSerVco, per esempio: “Si è parlato del forno crematorio, con un’ipotesi di esternalizzazione che io vedo con favore, ma che pure suscita alcune perplessità per il piano economico che sembrerebbe scaturirne, a fronte di un quadro complessivo di entrate fiscali per il Comune sempre più a rischio per il susseguirsi di leggi di stabilità piuttosto severe. Questo dato non può non essere riproposto nella analisi della maggioranza. Si è condotta una dialettica aspra con ConSerVco, che è il riferimento primo del comparto dei rifiuti nella nostra Provincia ed il cui futuro è, per molti versi, il nostro futuro. La strada che porta al nuovo assetto societario va riempita di contenuti e questo non può venire meno nell’analisi della maggioranza, così come il disegno della futura compagine sociale che guiderà l’ente gestore. Si è scossa la struttura organizzativa del Comune di Verbania con metodi piuttosto dirompenti ed è evidentemente il momento di valutarne gli effetti che ad oggi sono di non facile lettura”.
In chiusura una dichiarazione di non belligeranza: “a scanso di equivoci, dichiaro che non ho intenzione di interrompere questo percorso amministrativo. Non voglio né abbandonare la macchina né essere causa di una sua frenata. Credo, però, che sia giunto il momento del collaudo”.