TORINO - 09-10-2021 -- Nuovamente assolti. Nella lunga serie di procedimenti penali che la Procura di Verbania ha aperto, negli ultimi quindici anni, contro gli ex dirigenti dell’azienda chimica Montefibre per i morti e i malati d’amianto, giovedì s’è scritto un nuovo capitolo.
La Corte d’Appello di Torino ha confermato l’assoluzione degli imputati del Montefibre ter, già assolti dal Tribunale di Verbania nel 2017. Giorgio Mazzanti, Bruno Quaglieri, Gianluigi Poletti e Carlo Vannini non sono responsabili, né della morte, né delle malattie contratte da venti tra ex operai e loro familiari che gravitarono attorno allo stabilito chimico di Pallanza tra gli anni ‘60 e gli anni ‘80. Difesi dagli avvocati Thomas Altana, Carlo Sassi, Marco De Luca, Francesco Centonze, Carlo Baccaredda Boy, Tulio Padovani e Giovanni Accini, si sono visti respingere i ricorsi presentati dalla Procura e da alcune parti civili (Medicina democratica, Lotta per la salute Onlus, Associazione italiana esposti amianto).
Nella grande fabbrica di viale Azari, che negli anni d’oro arrivò a impiegare 5.000 operai, si produceva nylon dalla lavorazione dell’acido acetico. L’opificio era zeppo di amianto, utilizzato per le coperture degli edifici ma anche e soprattutto come coibentante delle tubazioni e dei macchinari.
L’esposizione prolungata all’amianto – secondo la tesi dell’accusa, sostenuta dal sostituto procuratore di Verbania Nicola Mezzina – avrebbe provocato malattie polmonari quali mesotelioma della pleura, asbestosi, placche pleuriche per le quali le vittime e i loro parenti, assistiti da sindacato e associazioni, si sono costituiti parti civili.
Come responsabili il pm ha tratto a giudizio, fin dai primi anni Duemila, i nove dirigenti che si sono succeduti negli anni a Verbania. Molti di loro, già anziani, nel frattempo sono deceduti e, alla discussione dell’Appello del Montefibre ter, ne sono rimasti solamente quattro, gli stessi che nei prossimi mesi torneranno di fronte alla Corte d’appello per il processo Montefibre bis, che la Cassazione ha rispedito a Torino per un nuovo giudizio di secondo grado.
Al Tribunale di Verbania è in discussione il Montefibre quater ed è in fase istruttoria il Montefibre quinquies. All’unico indagato la Procura ha già notificato l’avviso di chiusura indagini.