DOMODOSSOLA- 11-02-2016- Governare la crescita digitale facendo attenzione alla montagna, portando anche qui la banda ultralarga, curando che non si approfitti di incentivi per portare le linee dove è più facile e meno costoso, lasciando emarginate intere aree del Paese, questo l'impegno di Uncem e dell'Intergruppo per la montagna presieduto dall'onorevole ossolano Enrico Borghi: "È molto positivo l'accordo raggiunto oggi in Conferenza Stato-Regioni pre lo sviluppo della banda ultralarga nazionale. Dovrà permettere di sconfiggere una volta per tutte il digital divide, con cui il nostro Paese convive da troppi anni. Lo afferma l'on. Enrico Borghi, presidente dell'Intergruppo parlamentare per lo sviluppo della Montagna e presidente Uncem. "Esprimo l'apprezzamento, a nome dell'Intergruppo, per il lavoro dei sottosegretari Bressa e Giacomelli. L'accordo deve mettere nelle condizioni le Regioni di evidenziare subito le esigenze dei territori. Piani snelli e condivisi, trasparenti e lineari. Tenendo però conto che l'Italia non può correre a due velocità, con le città da una parte a 100 e dall'altra le zone rurali e montane a 20. Ecco perché - prosegue Borghi - è importante un lavoro centrale di coordinamento dei piani nelle aree interne, secondo quanto la Strategia nazionale già prevede nelle Alpi e negli Appennini. Non possiamo lasciare le Regioni sole, ma allo stesse tempo dobbiamo evitare dal centro di imbrigliare nella burocrazia le scelte locali, consentendo di spendere in fretta e bene le risorse previste dai Por Fesr e dai Por Feasr. Vale in particolare per il Piemonte, dove 90 milioni di euro possono essere utilizzati per portare servizi nuovi nelle aree a domanda debole. Se non si potrà arrivare ovunque con la fibra ottica, si scelgano soluzioni wi.fi., performanti e meno costose. Solo così potremo agire velocemente anche sulle pubbliche amministrazioni, ammodernando le suites di servizi dei nostri enti locali, compresi i piccoli Comuni montani".