VERBANIA – 11.02.2016 – È Facebook la speranza
alla quale si aggrappano i familiari e gli amici di Paolo Rindi, il giovane varesino di cui non si hanno più tracce dal 1° febbraio. Quel giorno Paolo aveva avvisato con un sms la mamma che avrebbe tardato nel rendez-vous che i due avrebbero dovuto avere a Cicogna, capolinea di un trekking di più giorni in Val Grande del ragazzo. Proprio il cellulare e i social network sono la pista che potrebbe dare notizie in più. Gli amici, che hanno attivato su Facebook un gruppo – “Dov’è Paolo Rindi?”, al quale hanno aderto in pochi giorni 4.530 persone – sono convinti che il ventenne studente universitario di Varese possa essere vivo e trovarsi altrove. “Dalla sera del 9 febbraio si ha la certezza che qualcuno accede all’account Facebook di Paolo Rindi, visualizzando alcuni messaggi che gli vengono inviati – si legge in un post degli amministratori del gruppo –. Dalla stessa sera del 9 febbraio la famiglia di Paolo sta cercando di attivare le indagini per risalire al cellulare o al pc da cui vengono effettuati gli accessi”.
I genitori hanno presentato una denuncia di scomparsa e tra Varese – città di residenza – e Verbania insistono affinché la magistratura e le forze dell’ordine indaghino sul traffico del cellulare e sugli accessi a Facebook. Per avere i tabulati del primo non c’è difficoltà; mentre i dati di navigazione, essendo la sede della società proprietaria del social network al di fuori dello stato, servirebbe una rogatoria internazionale e, comunque, i tempi non sono brevi.
Va detto che allo stato attuale non c’è alcun riscontro ufficiale che faccia pensare a un allontanamento volontario. Paolo non si trova ma per chi indaga non c’è la minima prova che abbia lasciato la Val Grande per riparare chissà dove, nemmeno a Milano dove è giunta la segnalazione di un avvistamento in zona stazione Cadorna.