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ALTO PIEMONTE - 29-10-2021 - Ci siamo, nella notte di domani, ovvero tra sabato 30 e domenica 31 ottobre, torneremo all'ora solare. Alle 3 dovremmo riportare le lancette dell'orologio un'ora indietro, alle 2, tornando così a regolare il ritmo delle nostre giornate all'orario suggeritoci dalla rotazione terrestre. E se l'operazione manuale è ormai limitata a un numero assai residuo di orologi, considerando che le tecnologie fanno tutto da sole, per i nostalgici dello spostamento delle lancette (ammesso che ce ne siano) potrebbe essere l'ultima volta. Si attende ancora una decisone dell'Unione Europea che, dopo aver approvato alcuni anni fa l'abolizione dell'ora legale, stabilisca come applicarla nei vari Paesi, per evitare che ognuno faccia da sé e ripristinare così una sorta di uniformità oraria. In questo quadro l'Italia potrebbe ricadere in quei Paesi della fascia Mediterranea dove vigerebbe sempre l'ora legale, ovvero le lancette un'ora avanti.
Un'opzione conveniente. Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 450 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 170 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 105 milioni di euro. Ricadute positive anche in termini di sostenibilità ambientale: il minor consumo elettrico, infatti, ha consentito al Paese di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 215 mila tonnellate.

Il beneficio economico, fanno sapere da Terna, è calcolato considerando che quest’anno, nel periodo di ora legale cominciato domenica 28 marzo, il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ è stato di circa 23 centesimi di euro al lordo delle imposte.
Dal 2004 al 2021, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,5 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di oltre 1,8 miliardi di euro.
Nel periodo primavera-estate i mesi che segnano il maggior risparmio energetico sono aprile e ottobre. Spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda, infatti, l’uso della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi l’effetto ‘ritardo’ nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate e fa registrare valori meno evidenti in termini di risparmio elettrico.
L’ora legale, se tutto restasse com'è, sarà di nuovo in vigore dal prossimo 27 marzo 2022. Intanto torneremo ad abituarci ai ritmi solari: guadagneremo un’ora di sonno, perderemo un’ora di luce al pomeriggio, le giornate saranno più "corte" come da sempre le stagioni fredde, quelle del riposo della natura, suggeriscono agli uomini.