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maggia prog cinque

STRESA - 01-11-2021 -- Demolire e ricostruire. È questo il destino che attende la sede storica dell’istituto Erminio Maggia di Stresa. Nell’edificio di via Mainardi che Hospes, il centro per gli studi turistici e alberghieri, ha donato alla Provincia affinché costruisca la sede (un tempo unica, ora non più) dell’Alberghiero, entro qualche mese saranno in azione le ruspe. Nei giorni scorsi è stato presentato il progetto definitivo che, unito alla riqualificazione degli spazi dell’ex collegio Rosmini, in parte adibito a succursale del “Maggia”, darà un assetto definitivo alla scuola, che resterà divisa tra due plessi.

Sono milanesi i progettisti che hanno curato il progetto. Dello studio milanese Gp Project fanno parte l’ingegner Giampaolo Pilloni e l’architetto Matteo Fugazza che, assistiti dagli ingegneri Marco Rizzi (Al.Ma. Ingegneria), Flavio Ranica (Digierre3) e Luca Traini (E.M.S. engineering) per le parti impiantistiche, hanno disegnato ex novo la scuola.

Il punto di partenza è l’unione di intenti nata tra i committenti. La Provincia ha dialogato con Hospes e con la scuola per fornire ai tecnici le indicazioni su ciò che avrebbero dovuto disegnare. E, accertato che sarebbe stato più conveniente in rapporti ai costi e ai tempi demolire e ricostruire che ristrutturare, è nato un edificio green cosiddetto nZeb, nearly Zero energy building, che avrà costi di manutenzione più bassi.

Sarà composto da sei piani, uno interrato e cinque fuori terra, del tutto simile a quello ideale. Del resto le linee architettoniche originali sono state rispettate e la facciata, apparirà in continuità con quella attuale. Ciò che cambierà, all’interno, sarà la disposizione degli spazi, studiata per le esigenze della scuola ma anche di Hospes, che ha in animo di realizzare corsi di specializzazione post-diploma e che nell’edificio avrà la sua sede.

Una rampa porterà dalla strada al seminterrato che, oltre a una mezza dozzina di parcheggi, avrà l’area di carico e scarico e il magazzino delle derrate alimentari.

Il piano terra apparirà del tutto simile a una hall d’albergo, con una piazza coperta, un primo laboratorio bar, l’aula magna che ha funzione da sala polifunzionale, la biblioteca e le aule dell’Hospes.

Al piano superiore ci saranno tutti i laboratori, mentre, salendo ulteriormente, ci sarà il blocco delle aule vere e proprie.

La parte amministrativa, quella degli uffici e delle sale riunioni, occuperà tutto il terzo piano. L’ultimo piano sarà quello del roof garden, con un laboratorio bar circondato da un ampio terrazzo, una sorta di sky-bar (scomodando il paragone con l’hotel La Palma).

Il nuovo “Maggia” ha un quadro economico di poco inferiore ai 9,1 milioni di euro (7 di soli lavori), finanziari con 4,1 milioni dal vecchi mutuo acceso per la sede unica del “Forlano” che, a questo punto, può dirsi accantonata; 1,9 di altri stanziamenti giacenti; 1,7 di fondi ministeriali per l’edilizia ecosostenibile; 1,2 promessi dalla Regione; 687.000 euro provenienti dal Comune e dalla scuola; 150.000 euro dal Miur; 747.000 euro da mutui residui già in essere.

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