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Inaugurazione murales Premosello 07 11 2021 01

PREMOSELLO CHIOVENDA - 08-11-2021 - Il rinvio di una settimana dell’inaugurazione dei murales dedicati alla Val Grande ha giovato all’iniziativa, perché la domenica 7 novembre è stata caratterizzata da un tempo magnifico, che ha favorito un ampio afflusso di pubblico alla cerimonia, iniziata presso il cortile dell’Asilo “Rossi” dove ha anche avuto luogo, successivamente, una castagnata benefica a favore dello storico Ente premosellese.

A porgere il saluto il promotore dell’iniziativa, l’ingegner Fausto Pella, di origini premosellesi e titolare di una società di architettura e ingegneria a Concorezzo in provincia di Monza Brianza, da anni lontano dal paese natale ma sempre legato alle sue radici, che ha ricordato il precedente della meridiana realizzata nel 2019 e dedicata alla “Repubblica dell’Ossola” ed ora di dedicare via X settembre 1944 alla Val Grande e al suo Parco Nazionale, riprendendo nelle immagini e nei colori la storia e la tradizione della comunità locale che “caricava” gli alpeggi oltre la Colma, questo anche grazie al supporto di chi, come la ditta CIPIR, ha fornito i materiali per la realizzazione.

A realizzare i murales mediante graffiti a spruzzo e pannelli dedicati a flora, fauna, alpeggi e figure mitologiche ispirati al libro “Il Basilisco e i suoi amici” di Daniela Piolini due artisti liguri – Maurizio Taggiasco “Jori” ed Elisabetta Colombo “Gioia” – presenti alla cerimonia di inaugurazione di quella che è già stata definita la “via dei murales”, facendo anche di Premosello Chiovenda uno dei “Paesi dipinti d’Italia”, ovvero degli oltre 200 centri abitati italiani caratterizzati dalla presenza di disegni e murales nei centri urbani, non a caso un saluto è stato portato da Fabrizio Morea come ideale “ambasciatore” di questa iniziativa nazionale che ha reso famoso Legro di Orta San Giulio, presente insieme al sindaco di Mezzana Mortigliengo in provincia di Biella, altro Comune noto per queste espressioni artistiche.

Il neosindaco Elio Fovanna, nell’esprimere un ringraziamento al promotore dell’iniziativa e che a chi l’ha sostenuta, ha richiamato i suoi ricordi personali legati alla Val Grande e all’alpeggio dove, a nemmeno un anno di età, venne portato dai familiari che ancora nel 1954 vi conducevano il bestiame nei mesi estivi, definendosi perciò non solo primo/ultimo cittadino di Premosello Chiovenda – nell’ottica dell’essere al vertice del Comune e nel contempo servitore della comunità tutta – ma pure di “cittadino della Val Grande”, frequentata per tanti anni.

La parola è poi passata al Presidente del Parco Nazionale della Val Grande Massimo Bocci, che ha ringraziato l’ing. Pella per la sua iniziativa, rappresentando come l’Ente abbia anche il compito di un recupero delle memorie delle comunità che lo compongono, pure attraverso iniziative come quelle premosellesi, che hanno perciò ottenuto il patrocinio del Parco stesso.

L’arch. Paolo Volorio, presidente dell’Associazione Culturale Ossola Inferiore, che ha sostenuto economicamente la realizzazione della “via dei murales della Val Grande”, ha ricordato che anche questo tipo di realizzazioni donano emozioni in chi le guarda, qualificandosi perciò a pieno titolo come opere d’arte, valorizzando le realtà locali.

Infine è stato il prof. Silvano Ragozza, insigne studioso e storico premosellese, a ripercorrere in un ideale passaggio dall’anno Mille alla nascita del Parco le vicende di questo territorio oggi divenuto wilderness, raccontando dei possedimenti antichi dei monaci di Pavia e di Arona, dei confitti fra comunità locali per il possesso di alpeggi, le attività di disboscamento e l’epoca delle teleferiche – con anche un simpatico aneddoto familiare – fino all’idea di Raffaele Cadorna di creare in Val Grande un’area protetta a ricordo della Resistenza e poi alla legge istitutiva dell’Ente.

Al momento del taglio del nastro da parte del Sindaco Fovanna affiancato dall’ing. Pella, c’è stata la benedizione impartita dal parroco di Premosello Chiovenda don Ezio Rametti e a seguire la castagnata dell’Asilo, con anche la sorpresa della devoluzione a questo Ente della somma originariamente programmata per il rinfresco e pure con l’idea – sempre di Fausto Pella, che da bimbo lo frequentò – di affrescare alcuni interni dell’edificio che da più di un secolo ospita generazioni di bambini premosellesi.