OMEGNA - 09-11-2021 - Sotto la guida di esperti è cominciato il percorso di riabilitazione per Derek, il cane di razza American Staffordshire, protagonista, nello scorso mese di agosto, della tragedia avvenuta a Pieve Vergonte, quando la sua padrona, Lorenza Pioletti, fu trovata morta con sul corpo i segni di un'aggressione riconducibile all'animale. Il cane fu sottoposto a sequestro e quindi tenuto in isolamento in un box del canile di Omegna, gestito dall'associazione "Amici del cane". Nelle settimane scorse, il presidente Gianluca Ottone ha raccontato la nuova vita di Derek: "Purtroppo trascorre le sue giornate unicamente in un box doppio senza poter sgambettare nel parco, box dotato di passacane per permettere le normali operazioni di pulizia e di somministrazione di acqua e cibo - raccontava -. Il tutto senza che venga in contatto con operatori o suoi simili, in ottemperanza al provvedimento di sequestro.
In queste settimane non ha mai causato problemi, non ha mai dato segni di aggressività anche se, comprensibilmente, inizia sempre più a mostrare insofferenza verso le sue condizioni di detenzione, che si protraggono da fine agosto". L'associazione s'è quindi messa alla ricerca di un centro specializzato in riabilitazione di soggetti con problematiche comportamentali fino a trovarne una di indiscussa fama. Dopo aver ottenuto il via libera dal Comune di Pieve Vergonte e dal dipartimento veterinario ASL, ieri è così cominciata la riabilitazione di Derek. Come spiega Ottone sulla pagina FB dell'Associazione, ieri Derek è uscito dalla gabbia per conoscere gli umani che si occuperanno di lui. A tifare per lui, i volontari dell'associazione che, con tutte le cautele del caso, in questi mesi si sono occupati dell'animale. Ora Derek ha una nuova possibilità di vita. Esito non scontato di una vicenda che pone tanti dubbi e interrogativi. Una riposta possibile la fornisce lo stesso Ottone che conclude: "Nei giorni successivi alla tragedia ho ricevuti alcuni messaggi di persone vicine alla Sig.ra Lorenza, si raccomandavano di fare il possibile per evitare l'eutanasia del cane. A prescindere dalle profonde questioni etiche e morali che una vicenda così può suscitare, speriamo di aver fatto anche il volere della Signora, a cui va il nostro ricordo".
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