VERBANIA - 10-11-2021 -- Il minimo della pena, coi doppi benefici, e con un risarcimento da stabilire in sede civile. Si chiude con una condanna il processo per stalking che ha avuto come parte offesa il sindaco di Dormelletto Lorena Vedovato.
Il “caso” esplose mediaticamente nel novembre del 2020, quando il primo cittadino, esponente del Pd eletta in una lista civica, con un video pubblicato su Facebook raccontò di essere vittima da due anni di una persona che la perseguitava e la minacciava. Due settimane dopo quell’appello presentò la denuncia nei confronti di un 48enne concittadino, che la Procura di Verbania ha rinviato a giudizio per atti persecutori.
Due gli episodi contestati nel capo di imputazione: una e-mail del maggio del 2020 e una seconda, a distanza di sei mesi, in prossimità della querela. Nella prima l’imputato, un 48enne che non lavora e che ha una malattia invalidante, scriveva -come in altre occasioni, intrattenendo una fitta corrispondenza col Comune, fatta soprattutto di proteste per vicende amministrative- lamentandosi del baccano (ha problemi di udito) nella sua via, fatto da “zingaracci” del quale dava la colpa a una sindaca “bastarda e lassista”, contro la quale elencava alcune asserite cattive pratiche amministrative, compresa l’asfaltatura inutile della via in cui abita. All’aver fornito questo dato con toni minacciosi e diffamatori, è poi seguito, mesi dopo, un post su Facebook con un fotomontaggio: l’immagine di Vedovato, con accanto una bara, lei vicina a un cavallo (Dormelletto è il paese in cui la scuderia di Federico Tesio ha cresciuto il famoso purosangue Ribot) che afferma: io sono un cavallo, tu una somara.
Tanto è bastato alla Procura per configurare il reato di stalking, dal quale il 48enne, difeso dall’avvocato Andrea Cattaneo, s’è difeso sostenendo l’inoffensività del soggetto, la mancanza del dolo, e contestando la tardività della querela rispetto al primo episodio. Il gup Rosa Maria Fornelli, a fronte della richiesta del Pm Gianluca Periani di una condanna a un anno e mezzo, nel procedimento con rito abbreviato l’ha condannato a 5 mesi coi benefici di legge (sospensione e non menzione), il minimo della pena. A Vedovato, parte civile con l’avvocato Claudio Bossi, andrà un risarcimento da stabilire in sede civile, in un altro processo. Non è stata disposta una provvisionale.