PIEMONTE - 19-11-2021 - Dopo una stagione saltata per intero e quella precedente persa al 25% le stazioni sciistiche sono ormai pronte alla ripartenza. Ma dopo tanto penare l'ottimismo si riveste di prudenza considerando l'incremento dei contagi e il timore che una recrudescenza della pandemia possa andare a colpire uno dei settori più penalizzati dal virus. E' quindi da leggersi innanzitutto come una misura contro l'incertezza la proposta che giunge dell'Associazione Nazionale Esercenti Funiviari (Anef) attraverso la presidente nazionale Valeria Ghezzi che prevede la possibilità di sciare anche in zona arancione e rossa, con limitato accesso alle ski area, capienza ridotta all'80% sugli impianti chiusi (50% in zona rossa) e il 100% su quelli aperti, dove si accederà comunque con la mascherina.
La sicurezza a queste condizioni potrebbe essere garantita, secondo la Ghezzi che riferisce all'Ansa: "Lo dimostrano le aperture senza particolari limitazioni dello scorso inverno negli Stati Uniti, in Svizzera e nei paesi scandinavi dove non si è riscontrata un'incidenza di contagi legata allo sci superiore a quella di altre attività economiche".
Per Ghezzi, "non ci sono quindi particolari criticità se si affronta la situazione con un modello organizzativo che permetta il rispetto puntuale delle regole: distanze nelle code, uso corretto della mascherina e controllo del green pass, carico dei veicoli chiusi all'80%. Molte di queste pratiche sono tra l'altro già state sperimentate nelle scorse estati senza alcun problema".
L'altra novità della stagione per gli appassionati dello sci è la sottoscrizione di una polizza assicurativa obbligatoria. Ghezzi si dice favorevole: "Una prescrizione che può sembrare limitante rispetto ad altri sport ma che è comunque da accogliere con favore perché introduce un approccio responsabile alla pratica sciistica. Il tutto con un costo estremamente limitato".