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ciaspola neve

DOMODOSSOLA- 15-02-2016- Spesso ci sono state discussioni,

qualche volta anche in Ossola, tra ecologisti o amanti della natura che criticano, o cercano di fermare, i cacciatori che vengono visti come il “male” che opprime tutto ciò che è natura. Nel vicino Vallese recentemente è successo esattamente l’opposto, i cacciatori si sono radunati per chiedere ai ciaspolatori e agli amanti delle pelli di foca il rispetto di alcune zone di protezione degli animali selvatici. Il porta parola dei cacciatori vallesani ha dichiarato: “L’inverno è una stagione dura per la fauna alpina. I camosci, i cervi, i caprioli dispongono di un ridotto nutrimento a cui si aggiunge un maggior dispendio di calorie utilizzate per il riscaldamento corporeo. Questo comporta una diminuzione della capacità di fuga nel bosco in caso di disturbo da parte degli sportivi che praticano sci alpinismo o utilizzano le ciaspole”. I cacciatori vallesani raccomandano la massima tutela per le zone di protezione della fauna alpina nel pieno rispetto del naturale confine fra natura e attività dell’uomo. Al fine di stemperare gli animi la manifestazione si è conclusa con un conviviale vin brulé. Non è la prima volta che sono i cacciatori a prendere le difese degli animali. Anche a Macugnaga, a fine anni ’60, furono i cacciatori locali ad istituire alcune zone di protezione interdette alla caccia e gli stessi cacciatori hanno poi provveduto a ripopolare quelle stesse zone con la reintroduzione dello stambecco che oggi ha colonizzato anche le vallate adiacenti