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PIEMONTE - 22-11-2021 -- Nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese, Unioncamere Piemonte ha diffuso i dati della 200ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera” realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio provinciali. La rilevazione è stata condotta nel mese di ottobre e novembre con riferimento ai dati del periodo luglio-settembre 2021 e ha coinvolto 1.832 imprese manifatturiere piemontesi, per un numero complessivo di 128.388 addetti e un valore pari a circa 52 miliardi di euro di fatturato.

I dati del terzo trimestre confermano il consolidarsi del trend positivo mostrato già nei mesi precedenti e dimostrano la vitalità e la capacità di reazione delle aziende che compongono il tessuto manifatturiero regionale. Dopo la crescita del 5,0%, segnata nei primi tre mesi dell’anno, nel II  trimestre 2021 si era registrato un forte rimbalzo (+25,1%) dovuto anche al confronto con il punto di minimo toccato nel 2020, nel III trimestre si vive un naturale e prevedibile rallentamento dell’intesità espansiva che si attesta comunque su livelli superiori a quelli pre pandemici.

All’incremento del 4,1% della produzione industriale piemontese si associano, nel periodo luglio-settembre 2021, crescite anche per tutti gli altri indicatori. Il fatturato totale registra un aumento del 10,8% sul III trimestre 2020, grazie soprattutto al trend positivo evidenziato dai mezzi di trasporto, dalla filiera tessile e dai metalli. Gli stessi settori spingono il risultato del fatturato estero che cresce del 19,1%. Sul fronte degli ordinativi, lo sviluppo sul mercato interno si attesta al +10,8% rispetto all’analogo periodo del 2020. Su questo risultato incide pesantemente la dinamica evidenziata dai mezzi di trasporto e dalla chimica/plastica. La variazione tendenziale degli ordinativi esteri risulta pari a +13,7%, frutto della forte espansione degli ordinativi oltre confine dei mezzi di trasporto e dei prodotti meccanici. Il grado di utilizzo degli impianti si attesta al 67,1%, prevedibilmente superiore al 61,8% del III trimestre 2020, ma anche maggiore rispetto al 65,8% del III trimestre 2019, sintomo che a livello produttivo si sta tornando ai livelli pre-covid.
 
I risultati sono positivi per quasi tutti i settori, ma disomogenei per intensità. L’unico comparto che mostra un andamento negativo (-5,3%) rispetto all’analogo periodo del 2020 è quello dei mezzi di trasporto, fortemente condizionato dalle problematiche di approvvigionamento di semiconduttori che colpiscono anche le imprese appartenenti alla stessa filiera all’estero.


La crescita più intensa riguarda proprio il tessile/abbigliamento (+9,3%), settore che più aveva patito nel 2020. Un incremento produttivo di 8,4 punti percentuali caratterizza l’elettricità e l’elettronica, seguita dalla filiera del legno con uno sviluppo del 7,9%.
Al di sopra della media regionale troviamo anche i metalli (+7,8%), l’alimentare (+6,9%) e la meccanica (+6,2%). Le aziende della chimica/plastica segnano, invece, uno sviluppo inferiore a quello medio, registrando una variazione tendenziale della produzione del +2,0%. 



Nel III trimestre 2021 tutti i territori mostrano risultati positivi. Novara grazie alla crescita a doppia cifra di tessile, chimica e metalmeccanica evidenzia l’incremento produttivo migliore (+12,1%), seguita dalla vicina Biella (+11,7%), sostenuta dal rimbalzo della filiera tessile. Il Verbano Cusio Ossola realizza un aumento della produzione del 6,2% rispetto all’analogo periodo nel 2020. Anche per questo territorio risultano determinanti i risultati registrati dal tessile e dalla metalmeccanica. Per Vercelli la variazione della produzione industriale si attesta al +5,2% sostenuta dagli stessi settori che hanno portato allo sviluppo delle altre provincie del nord della regione. Le imprese di Cuneo segnano una crescita media del 6,1%, grazie all’ottima performance della meccanica. Asti, supportata dal comparto della chimica/plastica, cresce del 5,3%. Torino, dove lo sviluppo dell’elettricità ed elettronica, dei metalli e dell’alimentare viene attenuato dalla contrazione dei mezzi trasporto, evidenzia un incremento produttivo del 3,3%. Alessandria, infine, mostra la variazione meno intensa (+1,5%) nonostante il risultato più che brillante esibito dal settore orafo.