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VERBANIA - 26-11-2021 -- Il gip ha firmato il provvedimento mercoledì e i carabinieri glielo hanno notificato in serata. Da due giorni Gabriele Tadini è un uomo libero. La misura cautelare degli arresti domiciliari alla quale era sottoposto da sei mesi, dal mercoledì successivo al disastro della funivia, è stata revocata su richiesta della stessa Procura di Verbania. Tadini, 64 anni, originario di Stresa ma residente da anni con la famiglia a Borgomanero, è il caposervizio della funivia del Mottarone, colui che -per sua stessa ammissione- inserì e diede disposizione di inserire nei freni d’emergenza della vettura precipitata il 23 maggio i cosiddetti “forchettoni”. L’ammissione la fece agli inquirenti nella notte in cui venne interrogato dai magistrati nella stazione dei carabinieri di Stresa. Al termine del suo interrogatorio, la Procura decise di disporre il fermo nei suoi confronti e in quelli di Luigi Nerini (amministratore delle funivie) e dell’ingegner Enrico Perocchio (direttore tecnico). Fermi non convalidati, poi, dal gip Donatella Banci Buonamici che, tuttavia, mise Tadini appunto ai domiciliari. Questa decisione è stata successivamente ribaltata dal Tribunale del Riesame di Torino, che ha disposto il fermo giudiziario per Nerini e Perocchio, che hanno ricorso e sono in attesa che si esprima la Corte di Cassazione.