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cota roberto

I Sindaci sono sempre in prima linea. Sono il punto di riferimento per le loro comunità, ma hanno anche un enorme fardello di responsabilità. Spesso vengono citati in giudizio per rispondere penalmente e contabilmente di condotte per le quali davvero si fa fatica a scorgere una responsabilità concretamente individuabile. Dopo una condanna in primo grado vengono sospesi. In barba alla presunzione di innocenza. E' giusto che chi fa l’amministratore debba vivere un vero e proprio calvario? Non è un problema di destra, di sinistra o di centro, ma una questione assolutamente trasversale. Da tempo si discute di alcune riforme importanti, necessarie per sgravare gli amministratori locali rispetto a rischi inaccettabili. Gli interventi più urgenti da fare sono: a) abolizione delle norme della legge Severino che prevedono la sospensione dll'amministratore locale dopo una sentenza di condanna di primo grado; b) modifica di alcune norme del Tuel (Testo unico enti locali) necessaria per circoscrivere il perimetro delle competenze amministrative dei Sindaci, operazione tecnicamente indispensabile per evitare che gli stessi siano chiamati a rispondere per fatti e situazioni che non gli competono; c)abolizione del reato di abuso di ufficio, fattispecie troppo vaga che, tra l'altro, si presta a molte indagini ed a poche condanne definitive.

La politica deve agire, trovando unità in nome del buonsenso.

Buona domenica e buona settimana.

Roberto Cota