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VERBANIA - 30-11-2021 -- Una ripicca e il Consiglio comunale finisce anzitempo. È stata la maggioranza, ieri notte, a lasciare i banchi di Palazzo Flaim e a decretare lo stop al dibattito dell’assemblea municipale verbanese. Poco dopo mezzanotte, quando esauriti gli argomenti tecnici (due variazioni di bilancio, una delibera del Patrimonio e due convenzioni) si discuteva degli ordini del giorno e degli argomenti più “politici”, sono iniziate le frizioni che hanno portato il Pd e le liste civiche di centrosinistra ad andarsene, come in una partita di calcio in cui il proprietario del pallone se ne va portandosi via la sfera e lasciando gli altri con un palmo di naso.

La diatriba, preceduta dalla discussione sulle modalità con cui trattare il tema del riassetto sanitario (il centrosinistra vorrebbe un consiglio aperto che non piace al centrodestra), è nata quando Laura Sau (Gruppo Misto) s’è vista respingere -peraltro anche con voti della maggioranza- la richiesta di anticipare il suo ordine del giorno sull’Afghanistan, ed è esplosa nel momento in cui all’ordine del giorno sul Ddl Zan del capogruppo Pd, è stata la minoranza a lasciare l’aula spiegando di essere in Consiglio per discutere questioni verbanesi. Quando, rientrati, i consiglieri di opposizione hanno iniziato ad ascoltare l’ordine del giorno di Mattia Tacchini (Prima Verbania) sulla viabilità, è stato il centrosinistra a levare le tende. Ma, poiché ha i numeri dalla sua, ha fatto mancare anche il numero legale facendo terminare la seduta.

Il Consiglio s’era aperto con la surroga di Roberto Campana. Il primo consigliere comunale della storia del Movimento 5 Stelle, eletto nel 2014 e confermato nel 2019, ha ceduto il posto a Raffaele Russo, adottando quella politica del ricambio annunciata già a inizio mandato ma ostacolata dalla pandemia.

All’assemblea è intervenuto on-line anche Roberto Gentina, consigliere del Pd convalescente in ospedale dopo un brutto incidente di montagna.