1

arresto stojani

VERBANIA - 03-12-2021 -- “Non finisce qui”. Più volte, nell’accesa discussione del processo che s’è concluso con la condanna dei suoi assistiti, l’avvocato Gabriele Pipicelli s’è accalorato e, ripetendo questa frase, ha rimandato a un secondo confronto. È quello, ancora da fissare, dell’udienza per l’opposizione all’archiviazione che il legale ha già preannunciato.

La Procura di Verbania, tramite il sostituto Sveva De Liguoro, ha infatti ritenuto che nessun reato sia stato commesso dai poliziotti che, il 1° maggio, arrestarono per resistenza e lesioni Maringlen e Marinela Stojani, i fratelli albanesi di 38 e 33 anni che, a un controllo anti-Covid davanti a un bar di Intra, reagirono con insulti, minacce e con la forza fisica. Mentre i due sono stati condannati oggi a pene complessive per quasi cinque anni, la loro controdenuncia non ha avuto seguito.

Controdenuncia basata sul video prodotto dal legale degli arrestati che, ripreso da un balcone tramite smartphone, mostra la parte finale dell’intervento di polizia, quando i due, attorniati da sette agenti (tre in borghese, quattro in divisa giunti su due pattuglie in momenti diversi), vengono ammanettati.

Maringlen è trattenuto a terra prono, e i ceppi gli vengono messi a mani e piedi; Marinela è premuta contro l’auto a pochi metri di distanza.

Per l’avvocato Pipicelli è stato un arresto violento, che ha paragonato a quelli della caserma Diaz durante il G8 di Genova, nel quale i suoi assistiti sono stati trattati come animali. “Maringlen è stato picchiato nel vano scala vicino al bar – ha detto – e, mentre gridava ‘chiedo scusa’ in quattro gli mettevano le manette bloccandolo a terra con le ginocchia. Marinela è stata sbattuta sul cofano senza una giustificazione”.

Secondo la Procura quegli arresti sono avvenuti, non solo legittimamente, ma con una forza fisica adeguata alla circostanza e proporzionata a quella utilizzata dagli arrestati. Non ravvisando reati, il pm De Liguoro ne ha chiesto l’archiviazione, alla quale Pipicelli si opporrà.