DOMODOSSOLA- 18-02-2016- Vinto anche il secondo round. Conferenza stampa
giovedì mattina presso lo studio dell'avvocato Marisa Zariani per raccontare l'ennesimo capitolo della vicenda giudiziaria che ha visto per ben due volte l'ossolano di origini calabresi Maurizio Monteleone essere incarcerato con l'accusa di essere un picciotto della 'ndrangheta, ed essere poi rilasciato per l'inconsistenza delle prove. Monteleone potrebbe ancora essere rinviato a giudizio, e quindi subire i vari processi, ma le speranze sono che la sua posizione sia archiviata, visto che per ben due volte i giudici che hanno esaminato le prove a suo favore prodotte dall'avvocato Zariani hanno deciso per la sua scarcerazione: “Siamo soddisfatti- spiega l'avvocato Marisa Zariani- non sappiamo come finirà l'eventuale processo ma per adesso siamo a posto. Ringrazio tutti i collaboratori delle studio che hanno lavorato per produrre la corposa documentazione che ha permesso di riportare Maurizio alla sua famiglia”. Il datore di lavoro in Svizzera ha mantenuto il posto per Monteleone.La posizione di Maurizio Monteleone, residente a Domodossola dal 2006, dipendente da sette anni per la stessa ditta svizzera, marito di Angela e padre di due figli, per due volte svegliato alle 4 di notte dalle forze dell'ordine per essere arrestato, ed a cui era stato contestato un reato infamante per cui non ci sono gli arresti domiciliari, è chiara. Gli veniva contestato di essere stato indicato come “picciotto”, durante un intercettazione ed in un interrogatorio di un collaboratore di giustizia che lo nomina con un “forse”, tanto che per due volte non è stato convalidato il fermo e Monteleone è stato subito rimesso in libertà.