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anzasca crosa lenz

VANZONE- 18-02-2016- Quale possibile sviluppo ci potrà essere in futuro per quella che è stata per molti anni è stata una valle interamente legata all'estrazione dell'oro? Di questi si è parlato nell'aula consigliare di Vanzone in una partecipata riunione: "Il territorio legato all'oro del Monte Rosa- così Claudio Sonzogni, sindaco di Vanzone- ha rappresentato per molto tempo, il più importante giacimento aurifero d'Europa, Unione Sovietica esclusa. Sarebbe ipotizzabile un nuovo sfruttamento di tale grande bacino aurifero a scopo puramente turistico. Questo è il momento propizio, stanno per partire i nuovi programmi Interreg e il piano di sviluppo delle Aree Interne. Per iniziare a parlare di questa idea ho ritenuto di convocare questa sera i rappresentanti dei Comuni appartenenti alla ex Comunità Montana Monte Rosa unitamente al Presidente delle Aree Protette dell’Ossola, Paolo Crosa Lenz, al Direttore Ivano De Negri, all’ingegnere minerario Claudia Chiappino, al geologo Enrico Zanoletti e ai rappresentanti dell’Associazione “Figli della Miniera”.

Ha poi preso la parola Paolo Crosa Lenz che ha sottolineato “l’importanza di poter finalmente recuperare un ritardo storico nella presentazione della storia e civiltà mineraria dell’Ossola nel suo assieme, dall’oro, al ferro, dallo zinco al rame. C’è la necessità di agire tempestivamente, unitariamente e in armonia. Dobbiamo sapere utilizzare a pieno anche il Collegato Ambientale che punta su Green Economy e Mobilità sostenibile, e siamo nel campo giusto”.
Da parte sua Enrico Zanoletti ha parlato della possibilità di proporre un progetto che comprenda l’area dal Monte Rosa a Gondo senza scordare il legame storico con la valle di Saas. Un progetto che potrebbe attingere i fondi necessari oltre che all’Interreg anche ai Bandi Cariplo.

Ivano De Negri, nel suo intervento ha posto in risalto l’urgenza della programmazione per poter partecipare ai nuovi piani Interreg: “Bisogna preparare la documentazione necessaria per fare la domanda di partecipazione entro fine marzo. I tempi sono molto ristretti e bisognerebbe ridurre al massimo il numero dei soggetti partecipanti al bando. Ipotizzando un progetto unitario dalla Valle d’Aosta al Sempione, potrebbero partecipare: la Regione Valle d’Aosta (magari come capofila), le due Unioni dei Comuni, Ossola e Alta Ossola, le Aree Protette dell’Ossola e due partner elvetici che potrebbero essere il Parco della Binntal e le miniere di Gondo. Un progetto di così largo respiro valorizzerebbe il nostro geo-patrimonio e avrebbe ottime possibilità di recepimento e quindi accoglimento. Sarebbero poi necessari due incontri uno in Italia e uno in Svizzera per coordinare i diversi progetti che dovranno essere subito cantierabili in tempi molto ristretti. Per quanto riguarda la sentieristica l’attuale PSR prevede non tanto un ripristino di sentieri, ma la creazione di servizi utili agli utilizzatori della rete sentieristica già esistente (servizio navetta per il trasporto dei bagagli – aree di posteggio – punti d’appoggio)”. L’incontro è stato concluso dal sindaco Claudio Sonzogni con l’auspicio di riuscire a valorizzare il patrimonio storico, culturale legato al miniere d’oro creando economia sull’intero territorio.