VERBANIA – 18.02.2016 – Contrattacco con minaccia
di querele. La prima reazione alla denuncia pubblica della Lega Nord secondo cui a Verbania esiste un “intreccio perverso di politica, cooperative e associazioni”, viene dalla 21 marzo, l’associazione affiliata a Libera che gestisce da più anni – con appalto pubblico – il centro giovanile del Kantiere di Possaccio. Nel replicare al Carroccio il presidente Giacomo Molinari utilizza toni perentorio, minacciando querele contro “questi atteggiamenti infondati”, definiti anche “spregevoli e indegni, soprattutto da parte di chi ricopre una carica pubblica”.
La Lega aveva chiamato in causa la 21 marzo perché, avendo il consigliere Stefania Minore chiesto in Comune i documenti che certificassero chi fossero gli amministratori, aveva avuto come risposta l’atto costitutivo in cui comparivano i consiglieri comunali Alice De Ambrogi e Davide Lo Duca. Nel merito l’associazione risponde spiegando che Lo Duca e De Ambrogi non fanno parte da tempo dell’associazione affermando che “non sia da ritenersi sospetto il fatto che un’associazione che faccia dell’educazione alla cittadinanza l’essenza del proprio agire possa far nascere in alcune persone il desiderio di prendersi cura della propria città abitandone gli spazi politici preposti”. “L’attuale Cda dell’associazione è composto da Giacomo Molinari (presidente), Federico Locatelli (vice Presidente), Luigi Bacchetta (tesoriere), Silvia Muzzarini (consigliere) e Oliviero Mazza (consigliere)”, scrive.
Rispetto a quanto affermato la “21 marzo” ribadisce che “non tollereremo ulteriormente un modo di agire che non soltanto infanga le singole storie ed i volti di chi da anni si impegna volontariamente a favore della comunità in cui viviamo, ma che attacca il valore insito nel mettersi al servizio degli altri. Per qualsiasi altro documento e informazione ritenetevi non più invitati ma obbligati a contattarci; la nostra apertura al dialogo, figlia dell’abitudine al confronto che ci contraddistingue, non vi autorizza a proseguire in questo sistematico e gratuito discredito delle nostre attività. Riteniamo che il nostro passato e soprattutto un presente fatto d’incontro e costruzione quotidiana di percorsi partecipativi ci ponga al di sopra di ogni sospetto; qualora riteneste non fosse così e proseguiste con questi atteggiamenti infondati, vi invitiamo ad essere pronti ad assumervi la responsabilità delle vostre parole in ogni sede”.