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sequestro vigili
VERBANIA – 18.02.2016 – Tutto è nato da

un normale controllo nel mese di dicembre. Quando il vigile di quartiere ha visto un suv Bmw X5 con targa ucraina di fronte alle scuole di Suna, s’è incuriosito e ha chiesto che gli fossero esibiti i documenti. Al primo controllo è emerso che l’autista, un giardiniere ucraino residente da anni a Verbania, non era l’intestatario del veicolo. Un’ulteriore verifica nelle banche dati internazionali ha svelato, non solo che la targa apparteneva a un altro mezzo, ma che i documenti erano stati alterati. Informata dei fatti la Procura della Repubblica, s’è aperta un’indagine. Il sostituto procuratore Nicola Mezzina ha disposto una perquisizione domiciliare e a casa dell’uomo – che ha precedenti specifici – è stata trovata e sequestrata una sorta di “centrale” del falso. Nella sua abitazione il giardiniere aveva con sé carte d’identità e patenti romene contraffatte, un passaporto ucraino contraffatto e anche una carta d’identità italiana in bianco risultata rubata nel Torinese. In più ospitava alcune persone irregolarmente giunte in Italia. La polizia municipale, che in questa inchiesta agisce come polizia giudiziaria,  aveva già scoperto, controllando il numero di telaio, che il suv era stato rubato a Verona mesi prima. Messi insieme gli indizi, il magistrato ha chiesto l’applicazione di un ordine di custodia cautelare in carcere che è stato eseguito solo oggi perché lo straniero nel frattempo era volato nel paese natale per sbrigare alcuni affari. Ora si trova nel carcere di Pallanza con l’accusa di ricettazione per essere stato trovato in possesso del suv (già restituito al legittimo proprietario) e della carta d’identità in bianco rubate. Le indagini proseguono sui documenti falsi e sul ruolo che l’uomo ha avuto nel diffonderli, consegnarli e nel far entrare irregolarmente in Italia le persone che ospitava in casa.