VERBANIA - 24-12-2021 -- Andrà a processo il 1° marzo davanti a un collegio di giudici e dovrà rispondere di gravi reati, per i quali il codice penale prevede pene severe. Due capi di imputazione di peculato e simulazione di reato sono le contestazioni che hanno portato il gip del Tribunale di Verbania a rinviare a giudizio Mauro Aceti, l’ex comandante della polizia locale di Nebbiuno e dei comuni del Vergante, già distaccato alla Procura verbanese come ufficiale di polizia giudiziaria.
Cinquantacinque anni, sospeso dal servizio nel 2018 e licenziato nell’ottobre 2020, è accusato d’aver trattenuto per sé decine di migliaia di euro di sanzioni pagate alla polizia municipale e, per coprire gli ammanchi, d’aver simulato il furto della valigetta in cui avrebbe custodito il contante di quelle somme.
Il “caso” nacque nell’autunno del 2018, a seguito di controlli interni all’Unione dei comuni del Vergante che fecero emergere ammanchi relativi agli anni 2016, 2017 e 2018 per complessivi 64.000 euro. Aceti, di fronte alle contestazioni, dapprima si recò dai carabinieri di Lesa denunciando -secondo la Procura, falsamente- che custodiva il denaro in una valigetta nell’ufficio che gli era stata sottratta; poi restituì una gran parte di quel denaro: 49.000 euro su 64.000.
Il comune di Massino Visconti (la gestione della polizia locale era associata) fece un ulteriore approfondimento e, contattando coloro che risultavano morosi per sanzioni al codice della strada relative al 2015, scoprì che in 13 casi i sanzionati avevano pagato ad Aceti somme pari a 1.600 euro che non risultavano dalla contabilità.
La Procura di Verbania ha chiuso le indagini lo scorso aprile, notificandolo all’imputato, che non ha mai nominato un difensore di fiducia, non ha mai chiesto di essere sentito, né s’è opposto al licenziamento. Da lì s’è arrivati alla richiesta di rinvio a giudizio che è stata accolta dal gip. Aceti è difeso d’ufficio dall’avvocato Clarissa Tacchini. Contro di lui si sono costituiti parti civile il comune di Massino Visconti e quelli di Nebbiuno, Colazza, Brovello Carpugnino, Pisano e Gignese, che sono difesi dall’avvocato Paola Lorenzini; e l’Unione montana Due Laghi rappresentata dall’avvocato Filippo Cigala Fulgosi.