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MONTEBELLUNA – 20.02.2016 – In Borsa entro aprile,

poi le nozze veloci con un altro istituto bancario. La road map di Veneto Banca la fornisce direttamente l’ad Cristian Carrus al termine del cda che, ieri, ha approvato il bilancio 2015 dell’istituto. Un bilancio già annunciato nei numeri 10 giorni fa e che non riserva sorprese. Il passivo finale è di 882 milioni di euro, una cifra significativa che, per l’ennesima volta, è determinata dalle rettifiche compiute dall’istituto, che dal 2013 in poi, cioè dalla svolta che ha visto il cambio al vertice – le dimissioni di Flavio Trinca seguenti alle polemiche e agli scandali che hanno coinvolto la banca – ha iniziato un percorso di pulizia che dovrebbe concludersi entro l’esercizio in corso.

A bilancio approvato, ora Veneto Banca guarda al domani. Alla seconda metà di aprile, quando sbarcherà nel listino di Piazza Affari avviando quell’aumento di capitale da un miliardo già garantito da Banca Imi e che rinforzerà il patrimonio. Ma non è finita perché Carrus ha anticipato la necessità di trovare un partner bancario con cui unirsi per ridare credibilità e slancio a un istituto che da tre anni naviga in acque tumultuose. Resta l’incognita del valore di quotazione, un dettaglio non indifferente per gli azionisti che, all’atto della trasformazione in spa, si sono visti svalutato il titolo dell’80%.