VERBANIA - 26-12-2021 -- Una prima prova sul campo l’hanno avuta la scorsa settimana a Torino, quando gli specialisti sono stati chiamati dalle autorità locali per prestare assistenza dopo il tragico incidente sul lavoro costato la vita a tre persone, decedute nel crollo di una gru.
“Care team”, che in italiano potremmo tradurre in “squadra di assistenza”, è un servizio che in Italia non esiste, ma che in diversi Paesi, a iniziare dalla vicina Svizzera, è ormai una realtà.
È un gruppo di supporto formato da medici e da specialisti formati e certificati che vengono chiamati nell’immediatezza di un grave fatto che può comportare, in chi l’ha vissuto o l’ha subito, il Dpts, acronimo del Disturbo post traumatico da stress.
Tra i sostenitori dell’introduzione del Care team c’è, nel Verbano Cusio Ossola, la sezione del Sogit. L’Ordine di San Giovanni ha creato al suo interno il nucleo di una squadra che, con il sostegno di Yves Toutounghi, vuol far crescere e accreditare nel sistema di emergenza regionale e nazionale.
Cinquantacinque anni, ufficiale dell’esercito, ha una vasta esperienza e formazione nel campo dell’assistenza: agli anziani, nelle crisi compresa la pandemia, nel salvataggio e nella ricerca dei minori scomparsi. In Ticino opera con il “Care team”, che vorrebbe esportare al di qua del confine. “Il Disturbo post traumatico da stress è un fatto, una realtà scientifica conosciuta che si può curare o, meglio ancora, prevenire – spiega Toutounghi –. Lo scopo del team è questo: intervenire con tempestività in situazioni di emergenza codificate per offrire un servizio a chi potrebbe averne bisogno”.
Le emergenze vanno dai fatti di cronaca (rapine, sequestri di persona, omicidi, attentati, suicidi e tentati suicidi, incidenti stradali o ferroviari...) alle calamità naturali (terremoti, incendi, inondazioni, frane e valanghe…) passando anche per la pandemia: “Quando si chiama il numero di emergenza, chi gestisce l’intervento fa una prima valutazione e, se lo ritiene, ci chiama. Scatta il protocollo, ci rechiamo sul posto e offriamo il nostro servizio, che ha un approccio psicosociale e che non è una terapia. Siamo a disposizione per chi vuole, senza un obbligo”.
In che cosa consiste, in concreto, l’intervento? “Aiutiamo a comunicare un evento tragico o luttuoso, parliamo con chi vi ha assistito, sosteniamo i parenti che devono affrontare un lutto improvviso e, se serve, siamo anche a disposizione dei soccorritori che, pur essendo formati e addestrati, potrebbero uscire turbati da particolari situazioni e necessitare un aiuto”.
Con Toutounghi il Sogit ha costituito da qualche mese il Care team che è formato e che si candida per diventare uno strumento integrato nelle attività di soccorso. “Ci proponiamo alla Regione e all’Asl per un progetto pilota – aggiunge Alberto Furlan, referente del Sogit di Verbania –. Garantiamo la presenza H24 e sette giorni su sette la settimana. Se parametriamo l’attività del Care team ticinese alla nostra provincia ipotizziamo di svolgere poco più di interventi al mese e di arrivare ad aiutare 176 persone l’anno”.