1

lago portici comune

VERBANIA - 29-12-2021 - Un colpo inferto al turismo e non solo, l'innalzamento dei livelli di regolazione del lago nel periodo estivo, portati per il prossimo quinquennio da 1,25 metri a 1,50 accresce il rischio alluvioni (considerando anche l'arrivo sempre più frequente di fenomeni estremi) e rappresenta un danno per le infrastrutture a lago e le relative manutenzioni. Sono i gruppi consiliari "Insieme per Verbania" e "Prima Verbania" a rimarcare la pericolosità per i comuni rivieraschi della scelta compiuta dalla Conferenza Istituzionale permanente che ha assecondato la richiesta dell’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po. Portare i livelli in via sperimentale a 1,50 metri (il massimo) significa garantire la risorsa idrica ai territori a valle del lago anche nei momenti di prolungata siccità, peccato però che a farne le spese saranno i territori a monte. "Sarebbe interessante conoscere dall’assessore all’Ambiente della Regione Piemonte, citato tra i partecipanti alla Conferenza, le ragioni della condivisione di tale scelta penalizzante per i comuni rivieraschi del lago che si sono sempre dichiarati contrari - affermano i due gruppi consiliari in una nota -. I Comuni di Cannobio, Cannero Riviera, Oggebbio, Verbania, Baveno e Stresa si sono sempre battuti contro l’innalzamento della fase sperimentale di regolazione del livello del lago presentando al tavolo tecnico, studi e motivate osservazioni che probabilmente non sono state tenute in considerazione".
L’approvvigionamento idrico per le colture della pianura deve attuarsi attraverso una politica di gestione della risorsa idrica dell’area vasta del Bacino del Po che tenga conto di tutto il distretto (monte e valle).
"Il primo rischio conseguente a tale decisione sarà una ridotta fruibilità delle nostre spiagge a cui si devono aggiungere le notevoli difficoltà che i Comuni incontrano per le manutenzioni delle fasce spondali e delle opere di contenimento, che in queste condizioni non solo non possono essere programmate, ma diventano pesanti e gravose per i fenomeni erosivi che si manifestano con maggiore intensità a causa dell’innalzamento del livello.
Ed è un altro duro colpo inferto al settore turistico del nostro lago già duramente provato dalla pandemia".
Aprire una riflessione con tutti gli amministratori locali del lago (anche ticinesi) che porti ad azioni comune di tutela è la proposta dei gruppi consiliari.
Un richiamo, infine, all’alluvione dell’ottobre 2020 quando il sindaco di Verbania chiese di dotarsi di più moderne apparecchiature di lettura dei dati in tempo reale per poter prendere velocemente possibili decisioni, a partire dal supporto dei radar meteorologici (quelli svizzeri a quanto pare avevano previsto il verificarsi dell’evento oltre a permettere di vedere in tempo reale quanto stava piovendo e dove). "Non sappiamo se gli auspici del sindaco abbiano avuto seguito - concludono - ma si trattava e, a maggiore ragione oggi si tratta, di una doverosa e condivisa richiesta da supportare in ogni sede istituzionale, chiedendo anche di conoscere quale sarà la procedura tecnica basata su un analisi combinata di dati ritenuta idonea a contrastare l’ineluttabilità di un’esondazione nel caso di una coincidenza sfortunata consistente in un nubifragio analogo a quello dell’ottobre 2020 (con rialzo del livello del lago di 2,5 metri in due giorni) abbinato ad un livello del lago già ai 1,5 m massimi sopra lo zero".