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festa cella rosmini

DOMODOSSOLA – 21-02-2016 I Rosminiani hanno celebrato sabato

la festa della Cella. ll 20 febbraio ricorre infatti l'anniversario dell'arrivo del Beato Antonio Rosmini al Calvario nel 1828. Alle 16 si è tenuta la conferenza al Collegio Mellerio Rosmini Maschile dal titolo “La Provvidenza: volto rosminiano della Misericordia”. Relatore è stato padre Claudio Massimiliano Papa, Superiore Provinciale dell’Istituto della Carità è seguito poi un breve intervento del rettore del Sacro Monte Calvario Pierluigi Giroli. Alle 18 nella chiesa collegiata gremita è stata celebrata la Messa Solenne presieduta da Monsignor Paolo Martinelli, Vicario episcopale per la Vita Consacrata Maschile, Istituti secolari, nuove forme di vita consacrata maschili e femminili della Diocesi di Milano e concelebrata da una decina di sacerdoti alcuni giunti da Trento proprio per l'occasione della festa della Cella. Monsignor Martinelli ha definito Rosmini una delle più grandi figure della storia della chiesa e della teologia. “Vissuto nel diciannovesimo secolo tanto travagliato per la vita del popolo di Dio e dell'Italia Rosmini – ha detto Martinelli - volle trascorrere la Quaresima al monte Calvario nel silenzio in solitudine in preghiera per comprendere e discernere la volontà di Dio su di lui e sulla realtà di vita consacrata che lo spirito del Signore aveva ispirato al suo cuore, nacque così nel silenzio e nella preghiera l'istituto della Carità e delle suore della Provvidenza”. Citando la frase di Rosmini : “Finchè la nostra famiglia religiosa sarà utile alla chiesa, Dio la conserverà e la proteggerà” monsignor Martinelli ha detto: “Grande Filosofoso e teologo Rosmini fa intendere oggi cosa debba essere n carisma nella chiesa sebbene a quei tempi non si parlasse frequentemente di doni carismatici. I carismi sono per la chiesa e per il mondo, ma perchè questo accada abbiamo bisogno di trovare la forza propulsiva che ha mosso il Beato Rosmini ad offrire la propria vita per la gloria di Dio, il bene della chiesa e la vita del mondo”. Riprendendo le parole di Papa Francesco ha aggiunto “ I carismi dei fondatori non sono dei pezzi da museo i nostri fondatori sono stati mossi dallo spirito e non hanno avuto paura di sporcarsi le mani con la vita quotidiana, con i problemi della gente percorrendo con coraggio le periferie geografiche ed esistenziali. Non si sono fermati davanti agli ostacoli e alle incomprensioni degli altri, perchè hanno mantenuto nel cuore lo stupore per l'incontro con Cristo non hanno addomesticato la grazia del Vangelo hanno avuto sempre nel cuore una sana inquietudine per il Signore, un desiderio struggente di portarlo agli altri anche noi siamo chiamati oggi a compiere scelte profetiche e coraggiose”. “La festa della Cella -ha concluso rivolto in particolare ai rosminiani - serva a ritornare alla radice contemplativa della vostra chiamata”. Domani la festa prosegue alle 15 con Via crucis animata dalla Scuola Rosmini di Intra seguirà la Messa nel Santuario del Santissimo Crocifisso e alle 17.30, nella Sala Bozzetti al S. Monte Calvario “Concerto della Cella”.