PIEMONTE- 02-01-2022-- L'ossolano Marco Preioni, che è stato per la Lega senatore nella XI, XII e XIII legislatura. interviene in commento alla tragica morte dell'ex assessore regionale Angelo Burzi
"Chi ora è, oppure è stato, parlamentare o consigliere regionale- spiega Preioni- non può sottovalutare il dramma di Angelo Burzi, suicidatosi la notte di Natale, e sottrarsi ad una riflessione più profonda su quanto avviene nell’ atto di far legislazione; e trarne una conclusione.
Era nota la sua drammatica esperienza con la Magistratura penale.
Si è subito parlato di malagiustizia per le vicende processuali tutt’altro che limpide.
Ed è vero che sono state commesse ingiustizie imperdonabili nel discriminare alcuni consiglieri ed accanirsi su altri, più in ragione della loro appartenenza politica che per la reale gravità della consistenza dei fatti.
Ma per sua stessa ammissione, fatta a familiari e amici, Burzi ha detto espressamente che a portarlo alla drammatica decisione non è stata solo la recente condanna a tre anni di reclusione ma, con ancor maggiore evidenza, la perdita del vitalizio ad essa collegata.
Molto lo turbava proprio la perdita del vitalizio che lo metteva in condizioni di disagio economico gravante anche sui suoi cari.
Il mio avviso è allora che il rapporto causale del luttuoso evento va esteso alla sciagurata normativa regionale piemontese che ha collegato la condanna alla perdita del vitalizio: una avventata scelta politica “propagandistica” alle quale purtroppo lo stesso Burzi temo avesse contribuito.
Burzi è stato consigliere regionale del Piemonte dal 1995 al 2014, ai vertici di Forza Italia e quindi molto influente nelle decisioni delle consigliature di centro destra.
Nel 2010 era vittorioso con il leghista Roberto Cota, Presidente “Governatore” della Regione Piemonte.
Sull’ onda dell’anticasta e del dilagante populismo pregrillino, il Consiglio regionale del Piemonte approvò nel 2011 il taglio dei vitalizi e nel 2012, non ancora contento, aggiunse l’ art. 5 bis che lo toglieva del tutto ai consiglieri condannati per reati contro la P. A. , anticipando eguale misura introdotta poi nel 2015 da Boldrini-Grasso per ex deputati e senatori.
Il povero Burzi votò sicuramente pensando che una simile legge andasse applicata ad altri … non immaginava che potesse capitare proprio a lui.
Ma chi fa politica deve essere lungimirante. Non deve guardare al consenso immediato o alla lusinga di giornalisti e potenziali elettori.
Deve guardare avanti e pensare che le leggi, una volte scritte, restano e possono avere perversi effetti oltre alle originarie intenzioni.
Gli esempi analoghi riferibili sono infiniti. Certo Angelo ha pagato anche per questo.
Requiescat in pace".