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PIEVE VERGONTE - 04-01-2022 - "Il suono dei campanacci ed il corteo, illuminato dalle torce, per la frazione Rumianca hanno fatto da prologo all'accensione del falò e ad un piccolo spettacolo pirotecnico". Così il Comitato San Giovanni di Rumaianca racconta quello che sarebbe stato in una situazione sanitaria normale il programma di ciò avviene da anni nella piccola frazione di Rumianca il giorno del 5 gennaio. La pandemia di Covid19 ha però fatto saltare l'evento del 2022 "nonostante ci avessimo creduto fino all'ultimo - spiegano dal Comitato - ma il crescente aumento dei contagi e le nuove restrizioni ci hanno indotto a desistere dal proporre l'evento. Durante la serata per l’occasione sarebbe arrivata anche la Befana, che avrebbe distribuito ricche calze e dolci a tutti i bambini presenti, la manifestazione si sarebbe conclusa poi con la bicchierata a base di vin brulè e cioccolata calda, il tutto offerto dal Comitato".
Sarà - si spera per l'anno prossimo -.
Fino a fine degli anni '80 la festa era organizzata dai bambini e dai ragazzini del paese che durante le giornate iniziali del nuovo anno si occupavano, autonomamente, nella ricerca della legna da ardere per il falò e si davano poi appuntamento per la sera nella piazza principale del paese ad un'ora prestabilita. Non vi erano i cellulari, per partire a fare i "burzoc" girando per il paese con i campanacci a raccogliere dalle case dolciumi e fermandosi sotto la casa della persona più anziana della frazione, il cui fantoccio sarebbe poi stato bruciato con il falò. L'usanza dopo qualche anno di interruzione, a causa del calo demografico e delle mutate abitudini di svago dei bambini, nel 2004 è stata ripresa, per mantenere vive le tradizione del paese, dal Comitato con la modifica che non si brucia più il fantoccio del più vecchio/a del paese, ma si prepara un falò come buon auspicio per il nuovo anno e per portar via le feste.