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STRESA - 05-01-2022 -- Continua a far discutere la decisione del comune di Stresa di non saldare la fattura di 18.000 euro che l’impresa di pompe funebri verbanese intervenuta il 23 maggio per recuperare al Mottarone le salme delle 13 vittime decedute nello schianto della cabina numero tre della funivia, pretende di veder soddisfatta dal Comune.

La notizia, diffusa la scorsa settimana dopo che la Corte dei conti del Piemonte s’è dichiarata incompetente a rispondere alla richiesta preventiva del sindaco Marcella Severino sulla legittimità della spesa, ha animato il Consiglio comunale del 30 dicembre.

Fermo e deciso l’intervento dell’ex primo cittadino Giuseppe Bottini nel chiedere al suo successore di farla finita e di pagare, sia perché è una spesa che spetta all’ente, sia perché crea pubblicità negativa. Di analogo tenore le richieste dell’altro gruppo di minoranza Grande Stresa. A tutti Severino ha risposto che non è vero che il Comune non vuole pagare, ma che ha chiesto approfondimenti. La tesi di Palazzo di Città, suffragata dai funzionari, è che siccome i corpi si trovavano in un luogo privato e le pompe funebri le ha chiamate la Procura, spetta a lei pagare.

Tra chi ci sta rimettendo, perché attende i soldi da oltre sette mesi, c’è l’impresa funebre che, non riuscendo a farsi liquidare, ha messo di mezzo un avvocato paventando una causa. Un incontro tra le parti si sarebbe dovuto tenere prima di Natale ma, per impegni concomitanti del privato, è stato posticipato all’11 gennaio. La questione, ormai, è tutta nelle mani del Comune, che ha due possibilità: saldare il conto, comprese le spese legali se non gli verranno abbuonate; non pagarlo andando in causa e citando la Procura.