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OMEGNA - 06-01-2022 -- Era stato annunciato, pubblicizzato e promosso per coinvolgere i bambini nella vaccinazioni ma, alla fine, è stato un mezzo fiasco che ha creato grandi proteste. L’Epifania con l’open day vaccinale organizzato dall’Asl Vco nella sede di Crusinallo ha lasciato più scontenti che contenti.

A tutti era stato garantito che l’accesso, in due “finestre” orarie (mattino e pomeriggio), sarebbe stato libero, senza prenotazione. In tanti, provenienti da tutta la provincia, vallate ossolane comprese, si sono organizzati e si sono presentati di buon ora a Omegna. C’era coda, ma era prevedibile. Dopo un po’ di tempo, però, s’è capito che qualcosa non quadrava perché è uscito un addetto della protezione civile a spiegare che, ai non prenotati, sarebbe stato distribuito un numero progressivo per gestire le attese. “Ma come, ci sono prenotati?” si sono domandati in tanti, convinti che l’open day sarebbe stato davvero open. S’è così scoperto che, avendo già garantito un certo numero di inoculazioni, non tutti i bambini avrebbero avuto il vaccino. I “fortunati” sono stati 100, tanti quanti i biglietti distribuiti. Fortunati, in realtà, non troppo perché, proprio per gestire ogni richiesta, sono stati scaglionati in base all’orario di arrivo. I primi 40 hanno ricevuto la loro dose già al mattino, pur aspettando a lungo. Le famiglie con i numeri dal 41 al 100 sono state rimandate al pomeriggio, con un calendario cadenzato (dieci ogni ora) dalle 12,30 in avanti. E gli altri? Tutti a casa, compresi quelli che si sono presentati al pomeriggio, non sapendo del disguido.

Una disorganizzazione totale – dice Maura Moranzoni, che abita a Ghiffa, una tra coloro che protestano –. Convinta nel vaccinare mio figlio, sono stata invitata dal pediatra ad andare all’open day per poi scoprire che c’erano solo 100 posti e c’era qualcuno prenotato. Ci siamo trovati a Crusinallo, in un luogo poco adatto perché tutto all’aperto e al freddo, non solo ad aspettare, ma a scoprire al mattino che saremmo dovuti tornare al pomeriggio e a vedere tanti altri genitori coi figli tornarsene a casa”.

Durante le fasi più concitate della protesta, è uscita anche la direttrice generale per cercare di spiegare. “Ci ha detto che ci ha messo la faccia, ma a noi non importa: c’è stata una gestione inaccettabile”.

Nella giornata in cui, tra tutti gli hub vaccinali del Vco, sono state somministrate 2.043 dosi di vaccino, quelle dell’open day sono state 250. Di queste, 63 sono andate a residenti della provincia di Novara esterni all’Asl Vco. “La Regione aveva chiesto a tutte le Asl di organizzare gli open day – spiega l’ufficio stampa dell’azienda – e, mentre alcune non l’hanno fatto, noi ci siamo attivati. Abbiamo scoperto solo tre giorni fa che sul portale ilpiemontetivaccina.it gestito dalla Regione era possibile dare una pre-adesione. L’abbiamo fatto presente e l’opzione è stata tolta ma, ormai, c’erano 140 prenotazioni, tra cui alcune da fuori perché la piattaforma è regionale”.