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VERBANIA - 21-01-2022 -- In gergo si chiama “mulo”, un corriere internazionale che trasporta droga ingerendola e custodendola nell’intestino. Sono 100 gli ovuli di cocaina, per un peso lordo complessivo di 1,166 chilogrammi, che un 35enne mulo nigeriano ha portato in Italia dalla Svizzera. Lunedì la Guardia di finanza l’ha fermato alla stazione di Domodossola. Stephen Ifeanyi Chibuzo, richiedente asilo il cui ultimo domicilio conosciuto è a Padova, viaggiava con un biglietto di seconda classe sul treno 57 Basilea-Milano Centrale. Controllato dai finanzieri, mostrava un atteggiamento nervoso e difficoltà nel movimento. Sospettando che nascondesse droga, è stato accompagnato all’ospedale San Biagio e sottoposto a una radiografia e alla perquisizione personale che hanno rivelato la presenza di oggetti estranei nell’intestino. Trattenuto nel nosocomio in stato di fermo, ha espulso l’indomani i primi 34 involucri il cui contenuto, la cocaina -come confermato dal narcotest- l’ha fatto finire agli arresti.

Ci sono voluti altri due giorni affinché si “liberasse” definitivamente e, dopo una notte trascorsa in cella nel carcere di Verbania, oggi è stato condotto in Tribunale. Al gip Annalisa Palomba ha confermato di essersi offerto come corriere perché in stato di indigenza, raccontando di aver ingoiato gli involucri in un albergo di Addis Abbeba, in Etiopia, con lo scopo di portarli in Svizzera, dove avrebbe ricevuto altri 500 euro oltre ai 500 ottenuti -e sequestrati dai militari- come acconto.

Una versione poco convincente, dal momento che stava entrando in Italia e che aveva con sé dieci sim card internazionali di Italia, Francia e Svizzera, e altri biglietti -tra aereo e bus-per le tratte Strasburgo-Basilea e Parigi-Milano. Convalidandone l’arresto per traffico internazionale di stupefacenti, il giudice ne ha riconosciuto le esigenze cautelari e ha disposto la carcerazione preventiva.