VERBANIA - 26-01-2022 -- L’annuncio, la protesta, la retromarcia. È stato corretto in corsa, con la sostituzione della pellicola in proiezione, l’appuntamento che stasera alle 19 avrebbe celebrato, con un giorno d’anticipo, il Giorno della memoria. A dividere, ancora una volta, è stato Hotel Meina, il film che il regista Carlo Lizzani girò nel 2007 sul Lago Maggiore per raccontare la storia dell’eccidio degli ebrei avvenuto nel 1943. Già ai tempi della proiezione ci furono polemiche, con interventi politico-istituzionali, per le libertà storiche che la sceneggiatura s’era preso rispetto soprattutto alla storia di Becky Behar, l’ultima sopravvissuta di quella strage. Era bambina quando i tedeschi occuparono l’hotel Meina e, insieme alla famiglia, si salvò, diventando poi in età adulta testimone della memoria, che ha tramandato in incontri e conferenze. In suo nome è stata la figlia Rossana Ottolenghi a intervenire criticando la scelta di inserire Hotel Meina nel ciclo di incontri “Frammenti di memoria”, in programma appunto stasera.
La scelta era stata condivisa dagli organizzatori, enti e associazioni cultori della memoria: Comune e biblioteca di Verbania, Istituto storico della Resistenza di Novara, Casa della Resistenza, sezione Anpi del Vergante, Ufficio scolastico provinciale, Museo della Resistenza di Ornavasso e Società filosofica sezione Vco. Gli stessi, di fronte alle proteste, hanno subito cambiato il programma e, per non creare divisioni, hanno sostituito Hotel Meina con Jojo Rabbit, film del 2019 premiato con un Oscar che racconta la vita di un bambino tedesco nella Germania nazista che ha come amico immaginario Adolf Hitler.