ROMA - 27-01-2022 -- Finisce dopo 16 anni e con un’assoluzione il “caso” giudiziario nato tra i vigneti di Asti. Nel 2005 scatta il blitz della Guardia di finanza che accende i riflettori su Enoteca d’Italia ed Enoteca del Piemonte, consorzi per la promozione dei prodotti d’eccellenza dell’enologia che, finanziati da enti pubblici, finiranno con buchi di bilancio. Tra coloro che furono chiamati in causa ci fu, insieme al presidente di Enoteca del Piemonte Pier Domenico Garrone, anche il commercialista astigiano Pierpaolo Gherlone.
Il lungo iter giudiziario seguito a quell’indagine ha avuto uno snodo fondamentale nelle scorse settimane, quando la Corte d’Appello di Roma, dove nel frattempo il fascicolo è giunto, proveniente da Asti, ha confermato l’assoluzione di Gherlone, ex direttore generale di Enoteca d’Italia che era accusato di bancarotta fraudolenta. Già assolto in primo grado nel 2017, s’è trovato di nuovo di fronte ai giudici perché, contro quella sentenza, ha presentato appello il pm Stefano Fava. La Corte d’Appello l’ha ritenuto inammissibile confermando l’assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste.