SANTA MARIA MAGGIORE_ 24-02-2016- E' stata approvata una delibera dal Consiglio Comunale di Santa Maria Maggiore nella seduta di lunedì 22 febbraio, in merito agli spinosi temi degli accordi tra Italia e Svizzera in materia di frontalierato.
“Premesso- spiegano dal Comune- che con l’accordo tra la Svizzera e l’Italia relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri ed alla compensazione finanziaria a favore dei Comuni italiani di confine, concliuso il 3 ottobre 1974 ed entrato in vigore con scambio di note il 27 marzo 1979: i salari, gli stipendi e gli altri elementi facenti parte della rimunerazione che un lavoratore frontaliero riceve in corrispettivo di una attività dipendente sono imponibili soltanto nello Stato in cui tale attività è svolta; ognuno dei Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese versa ogni anno a beneficio dei Comuni italiani di confine una parte del gettito fiscale proveniente dalla imposizione - a livello federale, cantonale e comunale - delle rimunerazioni dei frontalieri italiani, come compensazione finanziaria delle spese sostenute dai Comuni italiani a causa dei frontalieri che risiedono sul loro territorio ed esercitano un’attività dipendente sul territorio di uno dei detti Cantoni.
La compensazione finanziaria di ognuno dei tre Cantoni è pari al 40 dell’ammontare lordo delle imposte sulle rimunerazioni, pagate durante l’anno solare dai frontalieri italiani, ed è effettuata in franchi svizzeri mediante un versamento unico nel corso del primo semestre dell’anno successivo a quello cui la compensazione finanziaria si riferisce;
la compensazione finanziaria è versata dagli organi finanziari dei Cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese, attraverso i normali canali, in un conto aperto presso la Tesoreria Centrale italiana, intestato al Ministero del Tesoro e denominato Compensazioni finanziarie per l’imposizione operate in Svizzera sulle rimunerazioni dei frontalieri italiani;
le autorità italiane provvedono a trasferire dette somme ai Comuni nei quali risieda un adeguato numero di frontalieri, d'intesa - per i criteri di ripartizione e di utilizzo - con i competenti organi delle Regioni di confine interessate.
Rilevato pertanto che attualmente l’imposizione sui frontalieri è prelevata alla fonte direttamente nel Cantone, luogo nel quale il reddito di ciascun frontaliere è prodotto, ad aliquote inferiori a quelle italiane; lo stesso Cantone, successivamente, ne trattiene il 60%, riversando in Italia il rimanente 40%; tale ultima percentuale è meglio nota come “ristorno dei frontalieri” e rappresenta una risorsa vitale per i Comuni di frontiera quali quelli del Verbano Cusio Ossola, essendo utilizzata per la realizzazioni di importanti opere al servizio della collettività;
considerato che, ai fini della revisione dell’Accordo del 1974, è stato sottoscritto in data 23 febbraio 2015 un nuovo accordo integralmente sostitutivo del precedente ed è stato siglato un accordo politico di condivisione del percorso di dialogo fra i due paesi in materia fiscale e finanziaria, definendo la roadmap dei negoziati sui temi riguardanti i lavoratori frontalieri e Campione d’Italia che dovrà essere ratificato dai rispettivi Stati e che prevederà, dal 2018, che i lavoratori frontalieri saranno chiamati a pagare il 70% delle imposte nel Cantone nel quale svolgeranno la propria attività lavorativa, mentre il rimanente 30% sarà pagato in Italia e comporterà, secondo quanto appreso, una progressiva riduzione sia dei redditi per i frontalieri che per i Comuni di frontiera.
Evidenziato che, contestualmente, viene eliminata la quota di ristorno, pari come sopra accennato al 40%, delle imposte versate in Svizzera con la conseguenza che:
la Svizzera incasserà imposte maggiori poiché non dovrà detrarre il 40% citato;
i frontalieri saranno confrontati con una maggiore imposizione fiscale in Italia;
i Comuni di frontiera rischieranno di perdere la significativa quota del 40% ad oggi utilizzata per opere di primaria importanza sui propri territori con conseguenze nefaste per l’economia dei territori stessi;
Tutto ciò premesso e considerato, con voto unanime dei Consiglieri presenti, il Consiglio comunale di Santa Maria Maggiore, condividendo le preoccupazioni espresse in premessa, impegna il Sindaco ad attivarsi in ogni sede e a trasmettere il presente o.d.g. ai Comuni del territorio, al Presidente della Provincia del Verbano Cusio Ossola, al Presidente della Regione Piemonte, al Parlamentare del territorio, al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Presidente del Consiglio dei Ministri affinché: i lavoratori frontalieri non siano in futuro penalizzati dalle nuove norme e continuino, pertanto, a versare una quota di imposta analoga a quella versata fino ad oggi.
Siano garantite ai Comuni di frontiera le stesse risorse ad oggi percepite secondo le stesse regole e che il passaggio Svizzera-Roma-Comuni avvenga secondo criteri di tempestività, evitando che i trasferimenti dal centro verso le periferie sia invece condizionato dalle note tempistiche che troppo spesso contraddistinguono la burocrazia del nostro Paese