VCO - 31-01-2022 -- E' pronta a rivolgersi al giudice del lavoro l'avvocato Enza Fiumanò contro quella che definisce discriminazione. A farne le spese un'infermiera ospedaliera che, sospesa dal servizio perchè non vaccinata, adesso che potrebbe essere riammessa perchè ha contratto il Covid ed è guarita, non riesce ad ottenere il via libera dall'ASL. "E dire che c'è anche carenza di personale", denuncia l'avvocato non raccapezzandosi del perchè di "un rimbalzo che si protrae da qualche settimana". Tutto ha inizio a settembre quando l'infermiera, rifiutando il vaccino, come prevede la normativa viene sospesa dell'ordine professionale e quindi dal servizio. Nelle settimane scorse la donna contrae il Covid, guarisce e di conseguenza ottiene il Green pass rafforzato e la cancellazione della sospensione dall'albo professionale. Il 16 gennaio parte la lettera diretta all'ASL per chiedere la riammissione al lavoro l'ASL non accontenta di certificato di guarigione Green pass e della riammissione dell'ordine, chiede documentazione medica "e, in pratica, prende tempo - aggiunge Fiumanò -. E' una situazione ridicola, oltre che illegittima. Nei nostri ospedali manca tanto personale a causa del Covid e chi ha le carte in regola per tornare al lavoro non può tornare. Per sospendere la mia assistita sono bastate 2 o 3 ore, per la riammissione aspetta da settimane. Ho già inviato una Pec di sollecito - conclude l'avvocato - ma se non avrò risposta domani mi rivolgerò al giudice perchè anche questi lavoratori vanno tutelati".