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BANNIO ANZINO - 01-02-2022 -- Si è tenuta domenica scorsa ad Anzino, la festa del primo miracolo di Sant'Antonio, celebrazione legata all'arrivo, nel 1699 del dipinto "miracoloso" in valle.
Di seguito il racconto che ci fanno gli amici de La Valle del Rosa.
LA STORIA
Era l'ultima domenica di gennaio 1669,
in un inverno probabilmente tiepido come quello di quest'anno... l'ultima domenica di gennaio fu collocato all'interno della chiesa parrocchiale di Anzino
il quadro raffigurante Sant'Antonio e Gesù bambino,
realizzato a spese della colonia romana di anzinesi.
Durante il viaggio dalla capitale, si dice che la tela,
ai controlli nelle varie dogane, diventava bianca....e il dipinto spariva.
Il giorno della collocazione si racconta che ad Anzino, nei prati circostanti la chiesa, fiorirono gigli....quasi a salutare l'arrivo dell'opera d'arte.
Spesso, per creare ambientanzioni fantastiche, la storia e la fantasia si mescolano... e la seconda tende a prevalere sulla prima.
Se leggiamo il libro realizzato dall'associazione turistica pro loco San Carlo e Pianezza
"San Carlo d'Ossola storia fede memorie", troviamo che già nel 1651 era presente un quadro nella chiesa di Pianezza
molto simile a quello di Anzino....
e che tra il 1650 e il 1677 il parroco di Pianezza era don Antonio Titoli, originario di Anzino.
Non può darsi che questa presenza abbia avuto un ruolo determinante sulla scelta del soggetto?
Chi lo sa....

LA FESTA DI OGGI
Quest'anno la festa, preceduta da un triduo celebrato da diversi sacerdoti della zona, si è aperta sabato sera con i primi vespri, proseguita domenica con la messa, vespro e processione a cui erano presenti fra Antonio Ramina, rettore della pontificia basilica padovana; accompagnato da fra Giovanni, don Peppino Colombo, e il primicero don Fabrizio Cammelli. Con gran sorpresa degli anzinesi... i frati padovani hanno portato ad Anzino le reliquie "pellegrine" di Sant'Antonio, le stesse che già nell'ottobre 2019
avevan fatto visita in Valle Anzasca.
Al termine dei festeggiamenti gli anzinesi hanno consegnato a frati padovani due cesti gastronomici con prodotti di origine anzaschina.
Per la prima volta - a memoria d'uomo - la statua di sant'Antonio è stata portata , nel percorso della processione, oltre che da robusti uomini anche da una rappresentante del gentil sesso: Giada Romeo, originaria di Anzino.

(Testo Roby - foto Laki)

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