VCO - 01-02-2022 - E' stata reintegrata in servizio ma trasferita ad un altro reparto, l'infermiera ospedaliera sospesa lo scorso settembre dal lavoro perchè aveva rifiutato di vaccinarsi. Dopo aver contratto il Covid ed essere guarita, l'infermiera nelle settimane scorse ha ottenuto il Green pass, è stata regolarmente riammessa nell'albo professionale ma l'ASL del VCO ha tardato a reintegrarla nel luogo di lavoro, tanto che il suo legale, l'avvocato Enza Fiumanò, giudicando incomprensibile il "tergiversare" dell'azienda sanitaria, ha minacciato anche di rivolgersi al giudice del lavoro. Oggi il legale ci comunica del reintegro, ma quella che sembra una vittoria, in realtà ha un sapore amaro per l'infermiera che è stata collocata in un reparto "nuovo". "Vuol dire che dovrà fare un mese di 'affiancamento' perché è per lei un reparto sconosciuto - spiega Fiumanò -, avendo lavorato da anni al Dea, dove le mansioni sono completamente diverse. Intanto al Dea, stanno inserendo nuove figure che dovranno, a loro volta, essere affiancate dal personale, creando, ad oggi grave disagio, non solo per il reparto, ma anche per l'utenza (vista la mancanza di personale). Un controsenso, e direi anche uno sperpero di denaro pubblico messo in atto da un'amministrazione pubblica".
Il reintegro deve infatti avvenire nel luogo e nelle mansioni originarie esistenti prima della sospensione, "questo perchè il rapporto di lavoro si considera come mai cessato e quindi la continuità dello stesso implica che la prestazione deve persistere nella medesima sede.
Questi comportamenti, oltre ad essere illegittimi, stanno offendendo e denigrando l'onore e il decoro di un onesto lavoratore che sta subendo un trattamento discriminatorio ingiustificato. Ovviamente ci riserviamo ogni azione legale", conclude l'avvocato.
