GAMBAROGNO - 03-02-2022 -- Il fuoco di un bivacco non accuratamente spento sarebbe l’origine dell’incendio boschivo che da domenica interessa le alture del Gambarogno, al confine tra Italia e Svizzera. La polizia cantonale ticinese comunica ufficialmente di avere individuato, fermato e interrogato due giovani elvetici di oltre Gottardo di 26 e 28 anni. Alle autorità hanno raccontato di aver trascorso la notte all’alpe Neggia, riscaldandosi con un fuoco acceso da loro che, quando sono andati via, pensavano di aver spento. Il ministero pubblico procede per il reato di incendio colposo.
Sarebbe questa l’origine delle fiamme che hanno portato all’evacuazione di una quarantina di persone dall’abitato di Indemini, causato la chiusura del valico doganale e impegnato, su entrambi i fronti, italiano e svizzero, decine e decine di vigili del fuoco e volontari chiamati a spegnere le fiamme e a contenerle. A causa del forte vento spirato per tre giorni sul Verbano è stato difficile avere ragione dei focolai, specialmente per l’estrema siccità del periodo. Ieri pomeriggio il fuoco s’era riattivato proprio a ridosso della parte italiana del monte. I vigili del fuoco di Varese e gli Aib sono prontamente intervenuti per contenerlo. Ieri i cinque elicotteri antincendio svizzeri non hanno volato ma il lavoro di bonifica e di monitoraggio è proseguito e andrà avanti anche nella giornata di oggi. Le criticità sono state superate ma l’emergenza non è ancora rientrata.